Antonio Rezza: differenze tra le versioni

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*Un figlio che non mi chiamerà papà , che non piangerà per poco latte dato, che non crescerà perchè finito. Ma che in un certo senso mi somiglia privo com'è dell'ombra sua che adesso è tra le braccia della mia. Figlio mio, rampollo bello, moccioso di Dio, quel Dio approssimativo che mi ti ha messo in braccio morto. <ref>pag. 117</ref>
*Cala il silenzio, ci limitiamo a riflettere su come può un corpo svilire quando la mente è altrove. Tra persone intelligenti basterebbe parlare. E invece spesso ci si spoglia e ci si mette in pose strane che se non fossero legate all'impeto sembrerebbero le movenze di un pazzo. <ref>pag. 124</ref>
*Ecco cosa siamo, non solo un grande culo, ma un gigantesco cazzo in mezzo a un mondo culo che si erige per dar vita ad altri cazzi e ad altri culi. <ref>pag. 129</ref>
*E sì, possiamo esser fatti di puro cervello e chiari ideali ma andiamo sempre a cozzare sulla pelle di qualcuno. L'uomo si abitua meglio all'epiderma che alla pulizia della ragione. <ref>pag. 133</ref>
*Ma adesso amore figlio mio benedetto, stiamo insieme, scivola sul mio petto, fatti coccolare, fa che sia io la terra che ti coprirà, vita fammi terra per questo figlio tumulare. Mi farei sabbia intorno alle tue ossa per impedire al freddo di assalirti, mi farei zolla intorno alla corolla per conservare il tuo sguardo bambino. <ref>pag. 144</ref>
 
== Citazioni tratte da interviste ==