Commedia dell'arte: differenze tra le versioni

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*I comici studiano e si muniscono la memoria di una gran farragine di cose, sentenze, concetti, discorsi d'amore, deliri, disperazioni, per averli pronti all'occasione. Ed i loro studi sono conformi al costume dei personaggi che loro rappresentano. ([[Niccolò Barbieri]])
*Il soggetto non è altro che la tessitura delle scene sopra un argomento formato, dove in compendio si accenna un'azione che deve dirsi e farsi dal Recitante all'improvviso, distinguendosi per atti e scene. ([[Andrea Perrucci]])
*L'improvvisazione è una costante nell'arte dell'attore. È necessario valutarla negli attori dell'Arte: primo perché toccò a loro l'elaborazione pratica di una dottrina dell'attore; secondo perché questi fecero della Commedia dell'Arte un teatro di attori, capovolgendo il loro ruolo e la loro presenza sulla scena a scapito del poeta e del coro; terzo perché non solo non è possibile senza una nozione adeguata dell'improvvisazione una conoscenza adeguata dell'Arte, ma è impossibile una conoscenza storica del Teatro dell'Occidente. ([[Mario Apollonio]]){{c|Fonte?}}
*La caratteristica più peculiare e permanente della Commedia dell'Arte, il suo aspetto più noto, è costituito dai personaggi nettamente definiti e quasi immutabili detti "tipi fissi". Questi sono i personaggi principali dei comici italiani: i due vecchi (Pantalone e Dottore), il primo e secondo Zanni o servo (es. Arlecchino e Brighella), il Capitano (Matamoros, o Rodomonte, ecc.), le due coppie di Inamorati (es. Florindo e Beatrice, Lelio e Clarice, ecc.), la Fantesca o serva (es. Smeraldina, o Corallina, ecc.). I tipi scenici si suddividono in due categorie: le parti gravi e le parti ridicole. Nel primo caso si tratta di una o più coppie di innamorati, nel secondo dei personaggi in maschera e della serva. Sono questi i personaggi che decretarono il successo e la grande popolarità della Commedia dell'Arte. ([[Konstantin Miklasevskij]], 1914){{c|Fonte?}}
*Le facezie ridicole consistono negli spropositi, o deformità della natura, nei volti contraffatti, caricature di naso, fronti aguzze, calvizie, orecchie lunghe, storpi di gambe, i quali difetti, contraffacendosi con maschere e con abilità, tanto sono compatibili e commiserabili nel vero, tanto sono ridicoli nella finzione. Ridicolissimo sarà uno Zanni con occhi piccini, volto nero e ciglia irsute, buffo in tutte le posture; così come un Pulcinella tutto un pezzo, sgarbato di persona e sciocco in tutti i gesti. ([[Andrea Perrucci]])
*Le grandi città sono invase dai ciarlatani e da una specie più raffinata di comici, non più acrobati, ma attori in sale per spettatori paganti. In questo teatro ho visto cose mai viste prima: ho visto recitar le donne! ([[Thomas Coryat]])
*Lo spirito delle maschere alita ancora sui palcoscenici. Anche quando nessuno ci pensa e gli attori stessi ritengono di esserne le mille miglia lontani, dietro di essi, come ombre fatali, si muovono le maschere. ([[Eligio Possenti]], 1954){{c|Fonte?}}
*Talvolta lo scenario viene chiamato anche canovaccio, ma più precisamente il primo è solo una traccia scheletrica su cui si può ricamare quel che si vuole. Lo scenario includeva invece, tutto il sapore dell'azione scenica che nascondeva, tutto il suo intreccio. [...] Questo Teatro, nato nelle bettole, nelle fiere, nella miseria, sulla strada, riuscì a conquistare l'Europa e finì per sentirsi egualmente a suo agio tanto nei palazzi che sulle piazze dei mercati. ([[Konstantin Miklasevskij]], 1914){{c|Fonte?}}
 
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