Alessandro Pronzato: differenze tra le versioni

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*Mia nonna Giuseppina aveva familiarità con l'incomprensibile. Io rischio di aggirarmi unicamente nel territorio del risaputo, della superficialità.
*Noi pecchiamo di rigidità .Teniamo la testa girata da un'unica parte.
*Noi, troppo spesso, esitiamo a fare le rinunce necessarie. In compenso, purtroppo, compiamo volentieri rinunce che sono una colpa.
*Non c’è cumulo di nefandezze umane che possa uguagliare la sterminata compassione divina.
*Non ci sorprendiamo a volare muniti di ali. Qualcosa di meglio: sappiamo dove mettere i piedi.
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*Purtroppo molte “persone pie” hanno più dimestichezza con la cenere che con il fuoco. La Chiesa rimane fedele alla Pentecoste, nella misura in cui non si accontenta del funzionamento, della disciplina, della regolarità, dell’amministrazione della cenere, ma non ha paura di scottarsi dita e cuore maneggiando i carboni ardenti.
*Quando si vuole rendere tutto [[chiarire|chiaro]], evidente, facile, si finisce per banalizzare anche le cose più sublimi.
*Sciogliersi significa abbandonare l’aridità, la disumanità, e ritrovare la tenerezza. Troppe volte, infatti scordiamo il nostro vero nome, il nostro volto autentico , la cifra della nostra grandezza, l’orizzonte delle nostre possibilità.
*Sciogliersi significa diventare spontanei, agili, creativi.
*Senza il Soffio, le nostre orazioni sono semplicemente dei suoni, rumori di parole, privi di ogni eco profonda, e che non si elevano di un palmo da terra.