Ernesto Olivero: differenze tra le versioni

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*Mi telefona don Tony, un mio amico [[prete|sacerdote]] di [[Alba (CN)|Alba]], e mi dice: «Ernesto, se ci fai trovare i mattoni noi sabato e domenica veniamo con dieci muratori e tiriamo su tutti i muri che vuoi». Io non avevo un solo mattone, ma dico: «I mattoni li ho: venite pure!».<br> [...] Al martedì sera lancio un appello nella preghiera: «Amici miei: abbiamo bisogno di 50.000 mattoni. Qualcuno di voi può aiutarci?». Durante la notte sogno mattoni dappertutto.<br> Quando mi sveglio, vado a lavorare al San Paolo di via Monte di Pietà e alle prime cinque persone che incontro dico: «Guardi, avrei bisogno di 10.000 mattoni. Può farmeli avere in Piazza Borgo Dora 61?». <br>Nel giro di poche ore arrivano 50.000 mattoni.<br>[...] Un sabato e una domenica: 10 muratori, 120 ragazzi, 50.000 mattoni e i muri dell'Arsenale che crescono rapidamente, sotto gli occhi incuriositi di una piccola folla che si è radunata per assistere a quello spettacolo inconsueto. (da ''Dio non guarda l'orologio'', Mondadori, pag. 80-81)
 
{{intestazione|''L’inizioL'inizio? Una commozione a cui dissi sì'', di Paolo Mattei in ''30Giorni'', febbraio 2004.}}
*Le cose che abbiamo potuto fare in questi anni sono come l’impastol'impasto dei rapporti di amicizia con tutte le persone che abbiamo conosciuto e amato.
*L’inizioL'inizio di ogni bella e grande [[avventura]], come è quella del Sermig, penso sia sempre segnato da una commozione alla quale si dice “sì”"sì".
*L’incontroL'incontro più importante per la mia vita è stato quello con Gesù. È a lui che si dice sì all’inizioall'inizio e durante tutta l’avventural'avventura.
*Una delle grandi fortune dell’esseredell'essere cristiani sta anche in questa libertà di dialogo e di rapporto con tutti.
*La bellezza e la grandezza di [[Madre Teresa]] stavano nella sua semplicità. Il mio cuore in quel momento mi disse: se tutto questo lo fa lei, lo posso fare anch’ioanch'io, perché in lei vedevo la normalità, la semplicità disarmata di una donna cristiana.
*Il mio grande dolore è constatare che i [[giovani]] sono realmente i più poveri e i meno conosciuti.
*I mass media confezionati dagli adulti raccontano solo di ragazzine che sgomitano per diventare “veline”"veline", di adolescenti disadattati che non sanno superare i loro fallimenti esistenziali o di frotte di teenager attratti solo da godimenti effimeri e alienanti. Le nuove generazioni cercano in realtà due cose semplici, eppure difficilissime da trovare: l’umiltàl'umiltà e la verità.
*I cristiani vivono la pace del cuore. Chi vive la [[pace]] del cuore vive un’inquietudineun'inquietudine positiva.
 
{{intestazione|''La lezione di Ernesto Olivero'', di Stefano Dadamo in ''Varesenews'', 23 febbraio 2008.}}
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*Le croci si portano, la verità alla fine viene a galla, anche senza conferenze stampa.
 
{{intestazione|''Non c’èc'è pace senza difesa della vita'', di Antonio Gaspari in ''Zenit'', 7 ottobre 2008.}}
*Quando, tanti anni fa, una ragazza mi ha confidato di voler abortire, perché sola, senza lavoro, senza casa, mi sono interrogato e mi sono detto: se credo nel valore della vita, non posso limitarmi ad indicarle la strada, devo starle vicino nei suoi problemi concreti.
*Ci sarà [[pace]] quando la [[vita]] dell’uomodell'uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo.
*Oggi per andare avanti dobbiamo aver il coraggio di tornare indietro. Dobbiamo tutti avere il coraggio di fare un passo indietro nei nostri diritti acquisiti e pensare che per offrire a tutti le medesime opportunità di vita, forse dobbiamo accontentarci tutti di avere di meno.
*Se avessimo a cuore le [[donna|donne]], se le amassimo veramente, le aiuteremmo a capire che l’l'[[aborto]] crea una ferita che non si rimargina più; le aiuteremmo a non arrivare ad un atto di così grande crudezza.
*Dobbiamo lavorare perché ogni persona abbia le opportunità per vivere una vita piena di dignità, in ogni fase della [[vita]]. Non si può pensare che la vita non sia vita o chiederle di morire prima di essere vissuta.