Max Planck: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m elenco puntato
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici"
Riga 11:
*Chi ha veramente collaborato a costruire una scienza sa per propria esperienza interiore che sulla soglia della scienza sta una guida apparentemente invisibile: la fede che guarda innanzi.
*Il più grave {{NDR|pericolo}} che possa minacciare uno scienziato, e di cui non si può tacere: il pericolo che il materiale di cui si dispone invece di essere correttamente interpretato sia interpretato in modo partigiano o addirittura ignorato.
*La Chiesa, che per prima ha il compito di soddisfare questi bisogni {{NDR|di conoscenza}}, oggi non può più contare, colla sua esigenza di assoluta dedizione ad una fede, gli animi dubbiosi. Perciò questi ricorrono spesso a surrogati alquanto sospetti e si gettano con entusiasmo in braccio a qualcuno dei numerosi profeti annunciatori di nuovi sicuri messaggi di salvazione. Stupisce il vedere quante persone proprio delle classi colte siano in tal modo capitate nell’orbitanell'orbita di queste nuove religioni, che sfavillano in tutte le sfumature, dalla mistica più astrusa fino alla più crassa superstizione.
*Non il possesso della verità, ma la lotta vittoriosa per conquistarla fa la felicità dello scienziato.
*Solamente quando ci sentiamo sotto i piedi il saldo terreno dell’esperienzadell'esperienza della vita reale ci è lecito darci senza timore ad una concezione del mondo fondata sulla fede in un’ordineun'ordine razionale dell’universodell'universo.
 
==Citazioni su Max Planck==
*Max Planck aveva una propensione filosofica sponta­nea, nutrita poi con delle letture specifiche. Aveva una grande a­pertura al mistero sottostante al reale: la scoperta che l’hal'ha reso famoso, quella dei quanti, è av­venuta in fondo contro quello che lui stesso si riproponeva. A­veva una coscienza chiara del fatto che la scienza non andava contro il bisogno religioso, anzi lo sviluppava, e che il credere in Dio agevolava il lavoro dello scienziato: la sua capacità di me­ravigliarsi, la sua voglia di fare e scoprire. ([[Roberto Giovanni Timossi]])
 
==Bibliografia==