Bruno Forte: differenze tra le versioni

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opera e citazioni
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*Chi afferma [[io|se stesso]] al pun­to da negare consapevolmente o di fatto ogni altro su cui misurarsi, nell’atto stesso di questa afferma­zione sazia, idolatrica, nega se stes­so come soggetto morale, nega anzi la possibilità stessa di una scelta etica fra bene e male, perché annega o­gni differenza nell’oceano asfissian­te della propria identità.
*La lezione di [[Kant]] conserva tutta la sua verità: l’imperativo mo­rale o è categorico, e dunque incon­dizionato, o non è.
 
==''La pietas del pensiero''==
*Dove non si fa esperienza dell'interruzione, la coscienza resta assopita in una sorta di assente letargo, sazio di sé, vuoto di vita.
*Il pensiero nasce dal dolore. Ogni non negligente pensare muove dalla lacerazione.
*Pretendendo di spiegare tutto e di cambiare il mondo in maniera conseguente alla spiegazione totale, l'ideologia si vede costretta a forzare la realtà, che le appare ottusa e resistente.
 
{{NDR|in Aa.vv., ''Comunicare la fede'', Jaca book, Milano, 1994}}
 
=='' Cresimarsi perché''==