Antonio Pennacchi: differenze tra le versioni

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*{{NDR|L'erezione}} era un fatto meccanico e a provocarlo bastava qualunque cosa. Pure, una volta, la statua della Madonna – l'unica donna, in effetti, che c'era in giro, anche se di gesso – con tutta la veste azzurra ma con quel piedino ignudo che sbucava a schiacciare la testa del serpente. Era un [[Feticismo del piede femminile|piedino provocante]]. (da ''Il fasciocomunista'')
 
===Dall'intervista{{Intestazione|Intervista a ''Sette del'', 29 marzo 2002===}}
* Uno scrive libri e non se lo fila nessuno. Poi un giorno manda affanculo [[Gianni Vattimo|Vattimo]] e te vengono a cercà tutti.
* Sono disposto a vendere il culo ma non la lingua.
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* Angelo Guglielmi ha scritto: "Troppe citazioni: come se l'autore volesse far vedere che ha studiato!". E non ha capito che le citazioni erano false. Era un gioco. Gli ho mandato una lettera: "Guardi che le citazioni me le sono inventate.
 
===da '''''Una nuvola rossa'''''===
* A un certo punto -all'improvviso- mi è venuto il sospetto che fosse praticamente impossibile ricostruire per davvero come sono andati i fatti nella realtà. Ognuno la racconta come gli pare. [[Tacito]] dice che [[Nerone]] è un porco. E tutti a credergli. Per migliaia di anni.
* Non esiste un buon testimone, nè deposizione esatta in ogni sua parte. Anche quando dice il vero, al novanta per cento il testimone mente. Incosciamente.
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* Ha le mani giunte. Intrecciate alla corona del [[rosario]]. Ma sotto la corona, fra le mani e il ventre, qualcuno le ha messo una immaginetta di santa Maria Goretti, la vergine e martire dell'Agro Pontino.
* E' come, pressapoco, se la storia italiana degli ultimi quarant'anni venisse scritta, un giorno, basandosi solo sulle dichiarazioni e sui documenti di [[Bruno Vespa]] ed [[Emilio Fede]].
 
===da '''''Il fasciocomunista'''''===
* Intanto s'era fatto il 1968. Scoppiavano casini dappertutto, in tutto il [[mondo]], fuori che a Latina. A Latina filava tutto tranquillo, anzi più tranquillo di prima, visto che noi non eravamo più [[fascismo|fascisti]] e nessuno andava più a fare scritte si muri, attaccare manifesti e bruciare qualche cosa. Manco il Mare della Tranquillità sopra la [[Luna]].
*Ma la [[sera]] prima di partire sono andato in camera di padre Cavalli, ho bussato e gli ho detto: "Mi voglio [[confessione|confessare]]". Lui ha capito che era per farlo contento, che non ci credevo più come una volta; ma m'ha confessato uguale: "Male non può farti" [...]e gli ho raccontato tutto quanto, dalla A alla Z, senza nascondere o tralasciare nessun particolare, nessuna piega, nessuna viltà: gli ho detto pure le cose che non avevo mai detto a me.
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Pennacchi, Antonio]]