Henri-Marie de Lubac: differenze tra le versioni

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opera e citazioni
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* Noi oggi stiamo verificando sperimentalmente che "dove non c'è Dio, non c'è neppure uomo". (da ''Il dramma dell'umanesimo ateo'')
 
==''Il Verbo abbreviato''==
*In Gesù Cristo, che ne era il fine, l’antica Legge trovava in precedenza la sua unità.
*Il contenuto molteplice delle [[Bibbia|Scritture]] sparse lungo i secoli dell’attesa viene tutt’intero ad ammassarsi per compiersi, cioè unificarsi, completarsi, illuminarsi e trascendersi in Lui {{NDR|Gesù}}.
*L’[[incarnazione]] del Verbo equivale all’apertura del Libro, la cui molteplicità esteriore lascia ormai percepire il «midollo» unico, questo midollo di cui i fedeli si nutriranno.
*Tutte le Scritture si riuniscono nelle mani di Gesù come il pane eucaristico, e, portandole, egli porta sé stesso nelle sue mani: «tutta la Bibbia in sostanza, affinché noi ne facciamo un solo boccone...».
*È impossibile separare il suo messaggio dalla sua persona, e coloro che ci provarono non tardarono molto ad essere indotti a tradire il messaggio stesso: persona e messaggio, finalmente, non fanno che una cosa sola.
*Il Libro dunque rimane, ma nello stesso tempo passa tutt’intero in Gesù e per il credente la sua meditazione consiste nel contemplare questo passaggio.
*Mani e Maometto hanno scritto dei libri. Gesù, invece, non ha scritto niente; Mosè e gli altri profeti «hanno scritto di lui». Il rapporto tra il Libro e la sua Persona è dunque l’opposto del rapporto che si osserva altrove.
*Il [[cristianesimo]] non è «la religione biblica»: è la religione di Gesù Cristo.
 
{{NDR|Henri-Marie de Lubac, ''Il Verbo abbreviato'', in ''30Giorni'', dicembre 2006. }}
 
==''Meditazione sulla Chiesa''==