Carl Schmitt: differenze tra le versioni

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+ Terra e mare
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* Non si può parlare della grande storia del mare e della decisione dell'uomo per l'elemento marino senza menzionare il mitico Leviatano e i suoi altrettanto mitici cacciatori […] [[Herman Melville|Melville]] è per gli oceani del mondo quello che [[Omero]] è per il Mediterraneo orientale. In un formidabile romanzo, ''Moby Dick'' (1851), egli ha scritto la storia della grande balena Moby Dick e del suo cacciatore, il capitano Achab, e creato così il più grande epos dell'oceano in quanto elemento. (cap. V, ''Elogio della balena e del baleniere'', pag. 31-32)
 
* Le imprese di navigazione oceanica degli inglesi iniziarono relativamente tardi e con lentezza […] Ciò nonostante, alla fine furono gli inglesi a imporsi, sconfiggendo ogni rivale e ottenendo un dominio sul mondo costruito sul dominio degli oceani […] L'[[Inghilterra]] diventò così l'erede, l'erede universale del grande risveglio dei popoli europei […] Qui siamo di fronte a un caso essenzialmente unico. La sua peculiarità, la sua unicità consistono nel fatto che l'Inghilterra compì una trasformazione elementare in un momento storico e in un modo del tutto differenti da quelli delle precedenti potenze marittime, trasferendo cioè veramente la sua esistenza dalla [[terra]] all'elemento del [[mare]]. (cap. IX, ''L'Inghilterra erede delle imprese marinare europee'', pag. 53-56)
 
* Nei secoli XVI e XVII […] nasce un nuovo mondo nel senso più audace del termine, mentre la coscienza collettiva, dapprima dei popoli dell'Europa occidentale e centrale e poi dell'intera umanità, subisce un mutamento radicale. È questa la prima autentica rivoluzione spaziale nel senso pieno della parola, una rivoluzione che coinvolge terra e mondo […] Ciò che mutava, per la coscienza collettiva degli uomini, era […] l'immagine globale del nostro pianeta, e poi la rappresentazione astronomica complessiva dell'intero universo […] Decisive furono le scoperte astronomiche e l'idea di uno spazio vuoto e infinito. (cap. XII, ''La prima rivoluzione spaziale planetaria'', pag. 66-67)
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* Lo sviluppo industriale e la nuova tecnica non si lasciarono bloccare al livello del XIX secolo. Non si fermarono alla nave a vapore e alla ferrovia. […] Elettricità, aviazione e radiotelegrafia produssero un tale sovvertimento di tutte le idee di spazio da portare chiaramente a un nuovo stadio della prima rivoluzione spaziale planetaria, se non addirittura a una seconda, nuova rivoluzione spaziale […] Il passo dalla nave a vapore alla moderna nave da guerra non era stato inferiore a quello dalla galea a remi alla nave a vela. Il rapporto dell'uomo con l'elemento del mare era di nuovo mutato radicalmente. (cap. XX, ''Il nuovo stadio della rivoluzione spaziale planetaria'', pag. 106-107)
 
* {{NDR|Oggi}} viene a cadere anche quella separazione di terra e mare su cui si fondava il legame durato finora tra dominio marittimo e dominio mondiale. Viene a cadere cioè il presupposto della conquista britannica del mare, e con esso il ''nomos'' della terra in vigore fino a oggi. Al suo posto, cresce, inarrestabile e irresistibile, il nuovo ''nomos'' del nostro pianeta. Lo invocano le nuove relazioni dell'uomo con i vecchi e nuovi elementi, e lo impongono le mutate dimensioni e condizioni dell'esistenza umana. […] Non vi è dubbio che il vecchio ''nomos'' stia venendo meno, e con esso un intero sistema di misure, di norme e di rapporti tramandati. Non per questo, tuttavia, ciò che è venturo è solo assenza di misura, ovvero un nulla ostile al ''nomos''. Anche nella lotta più accanita fra le vecchie e le nuove forze nascono giuste misure e si formano proporzioni sensate. (cap. XX, ''Il nuovo stadio della rivoluzione spaziale planetaria'', pag. 109-110)
 
==Citazioni su Carl Schmitt==