Popolo: differenze tra le versioni

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*Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato. ([[Francesco Domenico Guerrazzi]])
*Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti; giudica, più che dall'intento, dalla fortuna; chiama virtù il delitto utile, e scelleraggine l'onestà che le pare dannosa; e per avere i suoi plausi conviene o atterrirla, o ingrassarla, e ingannarla sempre. ([[Ugo Foscolo]])
*Guai al popolo che per la [[speranza]] di una grandezza impossibile o per semplice disperazione giunge a considerare il suo «Capo» come un essere provvidenziale e sacro, dotato di un [[potere]] magico e di un'onnipotenza miracolosa. Di sacro non c'è altro che il [[diritto]] [[Natura|naturale]] della persona umana. ([[Karl Jaspers]])
*Guai se la plebe comincia a gustare il sangue! È un ubbriaco che più beve, più desidera il vino. ([[Cesare Cantù]])
*I popoli della [[fame]] interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell'opulenza. La [[chiesa]] trasale davanti a questo grido d'angoscia e chiama ognuno a rispondere con [[amore]] al proprio fratello. ([[Papa Paolo VI]])
*I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno. ([[Aristide Gabelli]])
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==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
 
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