Augusto Minzolini: differenze tra le versioni

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Penso non sia più corretto mantenere i puntini di sospensione. Non sono in realtà due citazioni diverse ma appartengono allo stesso "pensiero"
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'''Augusto Minzolini''' (1958), giornalista italiano.
 
==1994==
{{Intestazione|[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/29/il-politico-non-ha-un-privato.html Il Politico non ha un privato parola di Augusto, ''la Repubblica''], 20 ottobre 1994}}
* Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale.(...) Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico. (citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/29/il-politico-non-ha-un-privato.html Il Politico non ha un privato parola di Augusto]'', ''la Repubblica'', 20 ottobre 1994)
 
==2009==
* Per spiegare preventivamente che non c'erano i presupposti d'urgenza sul decreto, Berlusconi si è gettato in una requisitoria che può essere considerata una sorta di «apoteosi del decisionismo», un j'accuse contro i tempi antiquati delle nostre istituzioni e un invito perentorio all'intero governo a sposare una linea chiara che difende le prerogative del potere esecutivo rispetto a prassi vecchie e nuove che ne potrebbero mortificare e limitare il ruolo. «La lettera di Napolitano - ha spiegato il Cavaliere - è la cosa più irrituale che mi è capitata di vedere. Ci ha bocciato il decreto prima ancora che lo presentassimo. Invece, la responsabilità del decreto di fronte alla Costituzione è del governo. Quello del Quirinale è un atto di forza che tende a mettere sotto tutela il governo. Tanto più su un provvedimento necessario senza il quale perpetueremmo una sorta di omissione di soccorso. Leggere la lettera di Napolitano piena di cavilli, precedenti e normative mi ha fatto venire un brivido alla schiena, lo stesso che mi provocò la lettura di un'iscrizione sulla facciata di un tribunale: ''fiat iustitia, pereat mundus - sia fatta giustizia e perisca il mondo''. Per me una vita umana è piu' importante di mille cavilli. (citato in ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9077536 Il rilancio di silvio]'', ''la Stampa'', 7 febbraio 2009)
 
*il premier ha capito che un'opposizione sbandata, che per sopravvivere deve risalire nei sondaggi (nell'ultimo a sua disposizione al Pdl vengono accreditati il doppio dei voti del Pd), è pronta a giocare - sono sue parole - «la carta del tanto peggio tanto meglio». Soffia sul fuoco, dipinge la situazione a tinte foschissime, crea le condizioni per cui i titoli di Stato italiani diventino meno appetibili di quelli di altri paesi concorrenti. Spera, insomma, che una «rivolta sociale», che «la piazza» la sbarazzi del Cavaliere. «In questa operazione - ha spiegato il premier - l'opposizizone è supportata dai soliti media che sono arrivati addirittura a pompare un personaggio come Franceschini». (citato in ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9141881 La grande crisi. Le misure del governo. L'ira di Berlusconi: "Basta catastrofismi". Il premier: altri 9 miliardi per fronteggiare le emergenze]'', ''la Stampa'', 7 marzo 2009)
 
*Nel cortile di Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi è un uomo felice. Gli hanno confermato da poco che il congresso ha fatto salire ancora di più i sondaggi del Pdl (sul palco ha parlato del 44% ma spera che l'ultima giornata lo porti a sfiorare il 45%) dimostrazione che l'idea di un partito del «paese», della «gente», degli «italiani», «ne di destra, ne di centro, ne di sinistra» come ha detto lui stesso, cammina, si fa largo nell'opinione pubblica. Un'operazione condotta con un approccio alla politica diverso improntato sul governo («la politica del fare») e, ovviamente, con un linguaggio diverso. (citato in ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9194780 E' nato il PDL Il leader dopo il delfino "Le mie omissioni? Io preferisco parlare alla gente" Il Capo e' convinto di essere a quota 45% "Perché non ho il linguaggio del Palazzo" I nuovi assetti]'', ''la Stampa'', 30 marzo 2009)
 
* Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare». (citato in ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9217396 Il piano giapponese del premier operaio "Prometto pene piu' severe per gli sciacalli". Il Cavaliere tra la gente colpita dal sisma]'', ''la Stampa'', 9 aprile 2009)
 
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