Giancarlo Vigorelli: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Emilio Cecchi]]}} Era amico di [[James Joyce|Joyce]], di [[Thomas Mann]], scoprì [[William Faulkner|Faulkner]], tradusse [[Gilbert Keith Chesterton|Chesterton]], cavalcò le tigri del romanzo americano, eppure non amava il romanzo, e ne diffidava almeno sul terreno italiano, pur adorando [[Ippolito Nievo|Nievo]]. (p. 35)
*{{NDR|[[Emilio Cecchi]]}} Dopo [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] - e pur essendo sempre antidannunziano negli atti, nel costume, nello stile - la sua prosa resta la più ispirata, e alta, dal primo al secondo dopoguerra: ''Pesci rossi'' de '24, L'''osteria del cattivo tempo'' del '27. ''Qualche cosa'' del '31, ma soprattutto ''Corse al trotto'' del '37 ed aggiornate nel '53, non sono soltanto l'esempio più eccelso di prosa d'arte del nostro Novecento, ma quanto più il tempo passerà, e cadute le scorie, splenderanno alla stessa altezza della maggiore poesia degli ultimi cinquant'anni... (p. 36)
*Se c'è scrittore che scatena tutti i sensi senza però mai inquinare i sentimenti, ed anzi ricomponendo alla fine gli uni con gli altri in un'unica integrità, questi è [[Jun'ichirō Tanizaki|Tanizaki]], e senz'altro ''La madre del generale Shigemoto'' è il suo libro che va più lontano in questo itinerario parallelo di tenebre e di luce, di onore e di grazia, di perdizione e di salvezza: benché queste siano, le ultime soprattutto, parole più nostre che sue. (p. 170)
*Il lettore italiano è in grado di apprezzare questo grande vegliardo {{NDR|[[Jun'ichirō Tanizaki]]}}, che a settant'anni ha osato scrivere uno dei libri più scabrosi ma anche tra i più puliti del secolo: ''L'amante di Lady Chatterly'' è un'opera ingenua e torbida, paragonata a ''La chiave''. (p. 170)
*{{NDR|[[Theodore Roethke]], poeta}} Ispiratissimo, ma scendeva ogni giorno dalle nubi per entrare libera mente nelle case di tutti, anche se gli chiudevano la porta in faccia. Non vorrei che fosse scambiato per un poeta sociale, quando invece, ed è ben di più, un poeta cosmico, che in mezzo a un mondo incomunicabile ed incomunicante divenne cosciente che la poesia ha valore unicamente se sa farsi comunicazione, cessare di essere mistificazione e alienazione. (p. 192)
*Nel "nouveau roman" i personaggi spesso sono così vecchi da apparire appunto manichini di un secolo fa a Marienbad; qui nell'ultimo romanzo {{NDR|''Les belles images}} della [[Simone de Beauvoir|Beauvoir]] sono di fatto uomini (o robots) davvero nuovi, neocapitalistici, neotecnici, neoplanetari. (p. 197)