Enrico Bellone: differenze tra le versioni
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* La scoperta della scrittura fu in grado di risolvere problemi fondamentali di sopravvivenza della nostra specie che sorsero quando si effettuò la transizione dalla caccia all'agricoltura e apparvero i primi conglomerati urbani. Quella scoperta fu, sin dall'inizio, correlata a capacità numeriche e geometriche che precedettero nettamente la didattica delle norme elementari di calcolo: da questo punto di vista, l'impiego ''naturale'' di quelle capacità presenta sorprendenti analogie con la ''naturale'' predisposizione umana a emettere stringhe di suoni prima di studiare grammatica e sintassi, e questa nostra predisposizione a parlare ci rinvia direttamente ai codici ''innati'' per la comunicazione che l'evoluzione biologica ha immesso negli esseri umani e negli altri corpi viventi sul nostro pianeta. L'evoluzione culturale della nostra specie ha, quindi, radici biologiche che ci spingono a ''cercare ordine nel brulichio di stimoli che irritano i nostri organi di senso e che i nostri cervelli non possono che riorganizzare con categorie innate''. (cap. 4, pag. 63-64)
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* Abbiamo una folla di sensori. Alcuni sono attivi nel selezionare stimoli che arrivano da porzioni di mondo che sono esterne ai nostri corpi. Altri, invece, operano per filtrare stimoli interni di varia origine […] Da sempre tentiamo di descrivere ciò che sta fuori e ciò che sta dentro, e le nostre descrizioni cercano di rappresentare al meglio
* Se teniamo conto di quanto risulta dalla storia della scienza, allora troviamo molti motivi per accettare, come ragionevole, un punto di vista che si regge su due argomenti. Il primo asserisce che attorno a noi c'è una congerie di cose che esistono per conto loro, indipendentemente da noi. Il secondo invece sostiene che ciò che indichiamo abitualmente con il nome ''natura'' è una variabile costruzione umana. E questa variabilità dipende dall'evoluzione delle teorie, la quale coinvolge di continuo l'introduzione o l'eliminazione di oggetti intermedi – orbi celesti, fluidi calorici o magnetici, eteri luminiferi, atomi vorticosi, elettroni – la cui esistenza è, di volta in volta, indispensabile per collegare gli schemi teorici e i risultati sperimentali con i dati di senso comune. (cap. 8, pag. 129)
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