Stieg Larsson: differenze tra le versioni

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'''Stieg Larsson''', nome completo '''Karl Stig-Erland Larsson''' (1954 – 2004), scrittore e giornalista svedese.
 
==[[Incipit]] di ''Uomini che odiano le donne''==
===[[Incipit]]===
Era diventato un rito che si ripeteva ogni anno. Il destinatario del fiore ne compiva stavolta ottantadue. Quando il fiore arrivò, aprì il pacchetto e lo liberò dalla carta da regalo in cui era avvolto. Quindi sollevò il ricevitore e compose il numero di un ex commissario di pubblica sicurezza che dopo il pensionamento era andato a stabilirsi sulle rive del lago Siljan. I due uomini non erano solo coetanei, ma erano anche nati nello stesso giorno - fatto che in quel contesto poteva essere considerato come una sorta d'ironia. Il commissario, che sapeva che la telefonata sarebbe arrivata dopo la distribuzione della posta delle undici, nell'attesa stava bevendo un caffè. Quest'anno il telefono squillò già alle dieci e trenta. Lui alzò la cornetta e disse ciao senza nemmeno presentarsi.
 
===Citazioni===
*Lei si accese due sigarette e ne passò una a Mikael. Lui la guardò. Lisbeth Salander era la persona più asociale che avesse mai incontrato. Di solito ignorava ogni suo tentativo di parlare di argomenti personali e non aveva mai accettato la benché minima espressione di simpatia. Ma gli aveva salvato la vita e adesso era uscita in piena notte per andarlo a cercare fuori nel nulla. Le circondò le spalle con un braccio.
*A notte fonda si svegliò sentendo di essere sola nel letto e guardò giù dal soppalco e lo vide seduto al tavolo, chino sul computer. Rimase a lungo a osservarlo, la testa poggiata sulla mano. Sembrava felice, e lei si sentì all'improvviso curiosamente in pace con la vita.
*«Che ne fu della ragazza?»<br>«Abortì. Wennerström fu accontentato.»<br>Lisbeth Salander non disse nulla per dieci minuti. Di colpo i suoi occhi erano diventati neri.<br>«Ancora un uomo che odia le donne» mormorò alla fine.
 
===Explicit===
In Hornsgatan gettò per caso un'occhiata verso il Kaffebar e ne vide uscire d'improvviso Mikael in compagnia di Erika Berger. Lui disse qualcosa ed Erika rise e gli mise un braccio intorno alla vita e lo baciò sulla guancia. Scomparvero lungo Brännkyrkagatan in direzione di Bellmansgatan. Il loro linguaggio del corpo non lasciava spazio a errori d'interpretazione — era evidente che cosa avevano in mente.<br>
Il dolore fu così immediato e lancinante che Lisbeth si fermò nel bel mezzo di un passo, incapace di muoversi. Una parte di lei voleva correre per raggiungerli. E poi brandire il cartello di latta e usarne il bordo affilato per spaccare in due la testa di Erika Berger. Ma non fece nulla mentre i pensieri le passavano rapidi per la testa. ''Analisi delle conseguenze''. Alla fine si calmò.<br>
''Salander, sei proprio un'idiota penosa'' disse ad alta voce a se stessa.<br>
Girò i tacchi e si avviò nuovamente verso il suo appartamento fresco di pulizie. Quando passò da Zinkensdamm cominciava a nevicare. Elvis lo lasciò cadere dentro un cassonetto dei rifiuti.
 
==Bibliografia==