Federico Zeri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Freddy84 (discussione | contributi)
Freddy84 (discussione | contributi)
Riga 9:
*''Giuditta I'' rivela una curiosa consonanza simbolica e compositiva con ''Il Peccato'' di [[Franz von Stuck|Von Stuck]]: la tentazione descritta dal tedesco diviene il modello della donna fatale all'austriaco nel suggerire l'impostazione del corpo denudato ed evanescente quale centro focale della tela, e l'ambiguità del volto. (p. 4)
*Il volto di Giuditta possiede una carica mista di voluttà e perversione. I suoi lineamenti sono trasfigurati al fne di raggiungere il massimo grado di intensità e seduzione, che Klimt ottiene respingendo la donna in una dimensione irraggiungibile. (p. 8)
*L'universo klimtiano si concentra sulla donna come idolo malsano e ossessivo e raccoglie la sfida al moralismo già lancatolanciato da [[Arthur Schnitzler|Schnitzler]] e [[Hugo von Hofmannsthal|Hofmannsthal]], dalla misoginia di [[Otto Weininger|Weininger]] o dal motore erotico di [[Sigmund Freud|Freud]]. Ecco allora corpi scomposti o riassorbiti in un decorativismo fortemente allusivo, ma nell'eterno divenire dell'essere umano anche l'ambiguo potere erotico della ''femme fatale'' cede allo spettro della morte. (p. 18)
*La [[Vienna]] di fine secolo è lo scenario privilegiato in cui si svolge la vicenda artistica di alcuni tra i più grandi compositori, da [[Johannes Brahms|Brahms]] e [[Anton Bruckner|Bruckner]], fino alla nuova generazione di [[Richard Strauss]], [[Gustav Mahler]] e [[Arnold Schönberg]]. (p. 32)
*Alla sua morte, nel 1883, [[Richard Wagner|Wagner]] ha lasciato un'impegnativa eredità: nella sua concezione dell'opera d'arte totale, ha posto la musica ai vertici dell'espressione umana, come modello cui devono aspirare anche le altre forme artistiche. (p. 32)