Federico Zeri: differenze tra le versioni

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'''Federico Zeri''' (1921 – 1998), critico e storico d'arte italiano.
 
==''Klimt, Giuditta I''==
*Meno male che c'è stato [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] che ha portato via un bel po' di opere d'arte, sennò qui distruggevano pure quelle che stanno al Louvre.{{c|Priva di fonte}}
*In Giuditta I, come in genere nelle opere di [[Gustav Klimt|Klimt]], assistiamo a una trasfigurazione. Mentre i volti delle figure mantengono una parvenza naturalistica, seppure in espressioni trasognate, spesso quasi ipnotiche, il contesto in cui sono immerse è del tutto astratto, e con il suo particolare decorativismo costituisce un superamento dell'Art Nouveau. (p. 1)
*Gustav Klimt è affascinato dalla seduzione femminile, che esalta cn il preziosismo delle vesti e degli ambienti in un inno alla bellezza. Quale interprete del fasto viennese è un artista stimato e vede riconosciuto il valore della sua pittura. (p. 2)
*Il tema della donna quale crudele seduttrice ispira all'epoca {{NDR|Tra Ottoceno e Novecento}} anche la musica e la letteratura: basti pensare al dramma ''Salomè di [[Oscar Wilde|Wilde]]'' musicata da [[Richard Strauss]]. (p. 2)
*[[Richard Strauss]]. Nella ''Salomè'' di [[Oscar Wilde|Wilde]], il suo stile musicale era improntato a una vena drammatica memore dell'orchestrazione [[Richard Wagner|wagneriana]]. (p. 2)
*Giuditta appare lo strumento di una salvezza voluta da [[Dio]] cui non può sottrarsi, ma la violenza del suo delitto atterrisce anche lei a giudicare dall'espressione di disprezzo che [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] le dipinge sul volto. (p. 4)
*''Giuditta I'' rivela una curiosa consonanza simbolica e compositiva con ''Il Peccato'' di [[Franz von Stuck|Von Stuck]]: la tentazione descritta dal tedesco diviene il modello della donna fatale all'austriaco nel suggerire l'impostazione del corpo denudato ed evanescente quale centro focale della tela, e l'ambiguità del volto. (p. 4)
*Il volto di Giuditta possiede una carica mista di voluttà e perversione. I suoi lineamenti sono trasfigurati al fne di raggiungere il massimo grado di intensità e seduzione, che Klimt ottiene respingendo la donna in una dimensione irraggiungibile. (p. 8)
 
{{NDR|Federico Zeri, ''Klimt, Giuditta I'', ''Cento dipinti'', RCS 1998)}}
 
==Senza fonte==
*Meno male che c'è stato [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] che ha portato via un bel po' di opere d'arte, sennò qui distruggevano pure quelle che stanno al Louvre.{{c|Priva di fonte}}
 
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Critici d'arte italiani|Zeri, Federico]]