Alberto Salza: differenze tra le versioni

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'''Alberto Salza''' (–), scrittore, antropologo ricercatore e studioso italiano.
 
*Più o meno gli darà la stessa impressione che suscitarono le capanne di sterco e fanno dei samburu a una dottoressa svizzera, inviata dall'Organizazzione Mondiale della Sanità in Kenia. La accompagnavo, durante la micidiale carestia del 1984, a visitare i villaggi abbandonati dei pastori. Le mosche erano dappertutto. La signora arricciava il naso, mi guardava con rimprovero e criticava l'igiene dei samburu, gente che mette le vacche in casa per sentirsi bene con il mondo. A un certo punto trovammo un villaggio senza mosche. La dottoressa svizzera mi indicò le coperture delle capanne, che erano di plastica, ricavate dai teloni blu e gialli degli aiuti umanitari. "Vede che se si impegnano riescono a tenersi puliti? Niente mosche qui", commentò. "Mi stia a sentire", risposi, "niente mosche significa niente merda; niente merda vuol dire che le vacche sono morte; niente vacche, niente latte. Niente latte, tutti morti. Io preferisco la merda e le mosche, signora." (da ''Niente, 2009, Sperling&Kupfer'', p.166)
 
==''L'anello mancato''==
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*Come scriveva [[Thomas Stearns Eliot|Eliot]], il [[mondo]] di ''[[Homo habilis]]'' è svanito in un soffio. (p. 70)
*Lo Zambia è tutto ricoperto dal ''myombo''. Il ''myombo'' è un ambiente orribile. Trattasi di una boscaglia fitta e sufficientemente spinosa da farvi rimpiangere le sessioni di agopuntura. Il paesaggio è collinoso, ma non vi riguarda. Tanto non vedete nulla attraverso il ''myombo''. Non importa non c'è nulla da vedere. Non stupisce pertanto che il primo ''[[Homo sapiens]]'' si sia evoluto qui, nell'orrore [[Joseph Conrad|conradiano]] di ''[[Cuore di tenebra]]'', su un rilievo che si chiama Broken Hill, un nome un programma. (p. 79)
*Più o meno gli darà la stessa impressione che suscitarono le capanne di sterco e fanno dei samburu a una dottoressa svizzera, inviata dall'Organizazzione Mondiale della Sanità in Kenia. La accompagnavo, durante la micidiale carestia del 1984, a visitare i villaggi abbandonati dei pastori. Le mosche erano dappertutto. La signora arricciava il naso, mi guardava con rimprovero e criticava l'igiene dei samburu, gente che mette le vacche in casa per sentirsi bene con il mondo. A un certo punto trovammo un villaggio senza mosche. La dottoressa svizzera mi indicò le coperture delle capanne, che erano di plastica, ricavate dai teloni blu e gialli degli aiuti umanitari. "Vede che se si impegnano riescono a tenersi puliti? Niente mosche qui", commentò. "Mi stia a sentire", risposi, "niente mosche significa niente merda; niente merda vuol dire che le vacche sono morte; niente vacche, niente latte. Niente latte, tutti morti. Io preferisco la merda e le mosche, signora." (Niente, 2009, Sperling&Kupfer, p.166)
 
==Bibliografia==
*Alberto Salza, ''L'anello mancante'', Scienza & Vita, Rusconi Editore, Milano, 1994.
*Alberto Salza, ''Niente. Come si vive quando manca tutto. Antropologia della povertà estrema'', Sperling&Kupfer, Milano, 2009. ISBN 8820046628
 
[[Categoria:Scrittori italiani|Salza, Alberto]]