Pietro Germi: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Pietro Germi==
*È lì, sul set di quel film {{NDR|''[[Un maledetto imbroglio]]''}} – un film che io giudico perfetto, straordinario, sia come struttura sia come sceneggiatura – che ho cominciato a innamorarmi del mio mestiere: ho capito come ci si doveva comportare davanti alla macchina da presa [...] Ho cominciato a «sentire» la macchina [...] Per la prima volta, diretta da Germi, mi sono sentita a mio agio: perché capivo che facevo tutt'uno con la macchina, se era collocata nel punto giusto. Sentivo che quell'occhio era mio amico, mio complice: e mi sono liberata dalle mie inibizioni. ([[Claudia Cardinale]])
*Non aveva successo con le donne, non faceva una vita dispendiosa, non perdonava errori e sgarbi. Tutte cose che lo allontanavano dall'immagine di uomo di successo che desta affezione negli amici e curiosità nel pubblico. Insomma, era poco amato. (...) Molto rigoroso con se stesso e con gli altri. Era un uomo all'antica, che non accettava compromessi nemmeno con i suoi rari amici. (...) Non era amato. Perché era socialdemocratico, perché era visceralmente anticomunista e antifascista. E soprattutto perché in Italia non perdonano il successo. (...) Era fin troppo onesto, sembrava un San Francesco scolpito nel legno. ([[Luciano Vincenzoni]], in ''Philip Morris Progetto Cinema - Periodico di Cinema Italiano'', n. 19, 2008)
*Germi è stato il primo a mostrarmi che cos'è veramente il mestiere dell'attore: mi ha insegnato a recitare. Mi si è messo vicino, durante la lavorazione del film, e mi ha spiegato, scena per scena, cosa significava, cosa dovevo esprimere [...] Per la prima volta, con Pietro Germi, mi sono sentita a mio agio davanti alla macchina da presa: ho cominciato a capire che potevo fare tutt'uno con quell'occhio fisso su di me [...] Ho cominciato a vivere la cinepresa nel ruolo di un'amica, la mia complice: «l'ho sentita» per la prima volta. E mi sono sentita, davanti a lei, libera e senza inibizioni. ([[Claudia Cardinale]])
*Non aveva successo con le donne, non faceva una vita dispendiosa, non perdonava errori e sgarbi. Tutte cose che lo allontanavano dall'immagine di uomo di successo che desta affezione negli amici e curiosità nel pubblico. Insomma, era poco amato. ([...)] Molto rigoroso con se stesso e con gli altri. Era un uomo all'antica, che non accettava compromessi nemmeno con i suoi rari amici. ([...)] Non era amato. Perché era socialdemocratico, perché era visceralmente anticomunista e antifascista. E soprattutto perché in Italia non perdonano il successo. ([...)] Era fin troppo onesto, sembrava un San Francesco scolpito nel legno. ([[Luciano Vincenzoni]], in ''Philip Morris Progetto Cinema - Periodico di Cinema Italiano'', n. 19, 2008)
 
==[[Film]]==
*''[[Divorzio all'italiana]]'' (1961)
*''[[Amici miei]]'' (1975)
 
== Altri progetti==
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[[Categoria:Registi italiani|Germi, Pietro]]