Roy Dupuis: differenze tra le versioni

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===2007===
* Oggi non possiamo più permetterci di invadere l'ambiente a meno che non sia assolutamente necessario. E non è davvero questo il caso del fiume Rupert. L'Hydro-Québec siamo noi. Il nostro governo siamo sempre noi e siamo dunque noi a deturpare il fiume Rupert, che è un gioiello. (dall'articolo in ''Journal Métro'' del 14 Gennaiogennaio 2007)
* E 'difficile se ci si pensa. Noi crediamo di ereditare la terra, ma è un'illusione che ci facciamo, e ci credo. Che l'abbiamo in prestito, significa che non è la nostra, che appartiene alle generazioni future. E tutto ciò che facciamo ha un impatto sul futuro. (dall'articolo in ''Le Journal de Montréal'' del 27 Gennaiogennaio 2007)
* Troppo spesso, infatti, separiamo l'uomo dalla natura. Si parla spesso della lotta dell'uomo contro la natura, l'uomo che cambia il suo habitat. Quando, di fatto, siamo parte della natura. Fino a quando non si arriverà a rispettare la natura, non ci rispetteremo noi stessi. (dall'articolo in ''Le Journal de Montréal'' del 27 Gennaiogennaio 2007)
* La parola preferita? Vita! (dall'intervista in ''Famous Quebec'' del 29 Maggiomaggio 2007)
* Il ruolo dell'artista è di essere il porta voce della sua voce. (dall'articolo in ''Voir'' del 12 Aprileaprile 2007)
* Prima di diventare un'attore ho studiato scenze pure. Ho mantenuto quell'aspetto. Ho bisogno di fatti prima di esprimermi su qualcosa. Le informazioni che rivelo ai media vanno a dei specialisti. Noi artisti ci apriamo così da essere più probabilmente ascoltati dai media. Dopo di che ci rendiamo conto che alcuni messaggi non vengono trasmessi. E' una vostra responsabilità! (dall'articolo in ''Voir'' del 12 Aprileaprile 2007)
* Io preferisco avere un piccolo ruolo in un film che ritengo importante che il contrario. Voglio nutrire qualcosa, non solo il mio conto in banca o il mio ego. E, in ultima analisi, mi sento più ricco così. (dall'articolo in ''Journal ICI'' dell'8 Agostoagosto 2007)
* Credo che questo film è profondamente attuale per due ragioni. In primo luogo, vi è il Darfur. Il mondo non può permettersi di lasciare andare le cose. Poi, il Ruanda è tutt'oggi ancora molto presente nella vita del Generale. Ammiro immensamente quest'uomo, dopo aver visto tali orrori, è riuscito a trarre insegnamenti positivi dal suo dramma. Agisce in modo molto concreto. Il Generale è un esempio per tutta l'umanità. (dall'aticolo in ''La Presse'' dell'11 Settembresettembre)
* Il film rimarrà in me per sempre ([[Shake Hands with the Devil]]). Mi auguro sinceramente di tornare in Ruanda ed altrove in Africa. Era la prima volta mi recavo in Africa e sono tornato molto più consapevole delle disuguaglianze del pianeta, i rifiuti, l'egoismo d'Occidente e delle altre grandi potenze. (dall'articolo in ''Le Droit'' del 27 Settembresettembre 2007)
* È una di quelle esperienze che credo non dimenticherò, questo ruolo mi ha cambiato. (dall'intervista rilasciata per il canale tv ''ET Canada'')