Luciano Gianfranceschi: differenze tra le versioni

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''Gli incubi di pietra''
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{{NDR|Luciano Gianfranceschi, ''Un rebus dalla preistoria'', ''Il Monello'', n. 31, 1974, Casa Editrice Universo}}
 
 
==''Gli incubi di pietra''==
===[[Incipit]]===
Poco più di 100 chilometri quadrati, di origine vulcanica, corrosa dalle onde, continuamente spazzata dal vento e costellata di vulcani spenti: è l'[[Isola di Pasqua|isola di Pasqua]], sperduta nell'Oceano Pacifico, a circa 3700 chilometri dalle terre più vicine, Sud Africa e Oceania. Forse è questa sua eremita posizione geografica che le ha permesso di sopravvivere alla scomparsa di interi continenti.
===Citazioni===
*Da tutti i punti dell'isola è possibile vedere il mare, ma le statue volgono alle onde la schiena, forse per ascoltare l'eterna nenia che, frammista al lamento del vento, crea una strana suggestione di solitudine e di silenzio.
*Vi son delle ciclopiche gallerie, «vie trionfali» che dal centro dell'isola sbucano al mare, non si capisce per quale scopo, in una terra la cui larghezza massima supera di poco i 10 chilometri. Forse rappresentavano un sistema di cumunicazione tra varie isole, come si dice esista nelle isole [[Hawaii]].
===[[Explicit]]===
Allorché leggenda e realtà si intrecciano, le ipotesi più incredibili diventano possibili, e certe strane analogie si fanno inquietanti. Forse l'isola di Pasqua andrebbe catalogata nell'assurdo: infatti i misteri sono tanti e si sovrappongono l'uno all'altro come a nascondere la verità...
 
{{NDR|Luciano Gianfranceschi, ''Gli incubi di pietra'', ''Intrepido'' n. 21, 1974, Casa Editrice Universo}}
 
[[Categoria:Giornalisti italiani|Gianfranceschi, Luciano]]