Gustavo Zagrebelsky: differenze tra le versioni

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==''Contro l'etica della verità''==
===[[Incipit]]===
«Una parola ha detto l'Eterno, due ne ho udite: il potere appartiene a Lui». Queste parole del Salmo 62 chiariscono come meglio non si potrebbe il senso delle pagine che seguono e il titolo sotto il quale sono raccolte. <br /> Contro l'etica della [[verità]] significa a favore di un'etica del [[dubbio]]. Al di là delle apparenze, il dubbio non è affatto il contrario della verità. È incontestabile che chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne. Chi crede che le cose umane siano inafferrabili, non dubita affatto, ma sospedesospende necessariamente ogni giudizio. È questa, nella storia della filosofia, l'epoché di Pirrone e del pirronismo. L'astensione dall'affermare di ogni cosa ch'essa sia vera o falsa, buona o cattiva, giusta o iin giustaingiusta, bella o brutta significa che tutto è indifferente a questo genere di giudizi. Come forma estrema di scetticismo, è incompatibile così con il dubbio. Il dubbio, infatti, al contrario del radicale scetticismo, presuppone l'afferrabilità delle cose umane, ma, insieme, l'insicurezza di averle afferrate veramente, cioè la consapevolezza del carattere necessariamente fallibile o mai completamente perfetto della conoscenza umana, cioè ancora la coscienza che la profondità delle cose, pur se sondabile, è però inesauribile.
 
===Citazioni===