Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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*Un paese che ignora il proprio ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un domani.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=8oM2rgxO-cE&feature=related ''La Storia d'Italia - Dal governo Dini all'Ulivo'']</ref>
*Noi dobbiamo metterci in testa che la lotta alla corruzione la si fa in un modo solo: cambiando gli italiani, non cambiando le classi politiche. Le classi politiche, anche quelle nuove, si corrompono, è inevitabile.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=6Uqs92r50M4&feature=related ''La Storia d'Italia - Tangentopoli'']</ref>
 
*...di quei sedici mesi di tregenda, la Resistenza fu uno degli episodi, ma non il solo, e di scarsissimo peso risolutivo sugli avvenimenti (...) Questo atteggiamento di distacco ci procurerà certamente molte critiche, ma noi crediamo che a quarant'anni di distanza sia tempo di fare Storia e di farla fuori dei miti e delle leggende. (da ''L'Italia della guerra civile'', pp. 3 e 4)
 
=== ''Corriere della sera'' ===
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* Il dispotismo è sempre un malanno. Ma ci sono delle siutazioni che lo rendono necessario. (conclusione)
* Ho smesso di credere all'utilità di una Storia scritta al di fuori di tutti i circuiti della politica e della cultura tradizionali. Anzi, ad essere sincero sino in fondo, ho smesso di credere all'Italia. {{NDR|Che cosa diventrà l'Italia?}} Rimarremo quello che siamo: un conglomerato impegnato a discutere, con grandi parole, di grandi riforme a copertura di piccoli giochi di potere e d'interesse. L'Italia è finita. (Poscritto alla «Storia d'Italia»)
 
== ''L'Italia della guerra civile'' ==
*...di quei sedici mesi di tregenda, la Resistenza fu uno degli episodi, ma non il solo, e di scarsissimo peso risolutivo sugli avvenimenti (.. A contare molto di più fu, caso mai, la resistenza con la R minuscola, cioè quella, quotidiana e passiva, fatta di piccoli e grandi sacrifici, di pazienza e di "arrangiamenti" e anche di malizie e doppi giuochi che gli italiani opposero per sopravvivere a tutto e tutti.) Questo atteggiamento di distacco ci procurerà certamente molte critiche, ma noi crediamo che a quarant'anni di distanza sia tempo di fare Storia e di farla fuori dei miti e delle leggende. (da ''L'Italia della guerra civile'', pp. 3 e 4)
*Tutto si mescolò in quei mesi di trambusto, di umiliazione, di violenza. E noi non abbiamo la pretesa di essere riusciti a distinguere il grano dal loglio, il nero dal bianco, il bene dal male, anche perchè nemmeno noi sappiamo con esattezza cosa fu il bene e il male. (p. 8)
*...di questo<ref>ovvero che nè la guerra perduta raccontata ne ''L'Italia della disfatta'', nè la successiva guerra civile raccontata nell'omonimo volume, furono "capitoli gloriosi"</ref> vorremmo rendere persuasi e coscienti soprattutto i giovani (...) ai quali si sono raccontate un mucchio di fole. Sulle quali, secondo noi, non si può costruire nulla di valido e durevole. (p. 9)
{{NDR|introduzione a Indro Montanelli, Mario Cervi, ''L'Italia della Guerra civile'', Rizzoli, 1983}}
 
== Citazioni su Indro Montanelli ==