Enzo Bianchi: differenze tra le versioni

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Il pane di ieri
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*L'esperienza di fede è esperienza di bellezza, di un incontro tanto reale quanto indicibile, di una presenza più intima a noi del nostro stesso intimo. Ed è esperienza che investe anche il corpo e i sensi. In Oriente il santo è l'uomo con il volto luminoso, il cui corpo sala profumo, la cui somaticità è ormai evento di bellezza e di comunione. Certo, guai a confondere lo psicologico e l'emozionale con lo spirituale, ma lo spirituale traversa lo psichico e investe i sensi del corpo. (da ''Lessico della vita interiore. Le parole della spiritualità'', BUR, Milano 2004)
 
==Il pane di ieri==
===Incipit===
 
Premessa
 
''Ël pan ed sèira, l'è bon admàn''
 
::Difficile operazione ricordare, rileggere e raccontare il proprio passato, il mondo di ieri nel quale abbiamo vissuto. Operazione in cui si corre non solo il rischio della nostalgia, quanto quello di rendere idilliaco ciò che in realtà non lo era affatto: rischio ancor più facile se il nostro passato si situa in un mondo un po' perduto, come quello della cultura contadina, e se i ricordi risalgono a un'età precedente quella della maturità. Eppure resto convinto della verità di un detto della mia terra:''Ël pan ed sèira, l'è bon admàn '''"Il pane di ieri è buono domani"...
((''Il pane di ieri'', Einaudi, 2008)
 
==''La differenza cristiana''==