Marco Revelli: differenze tra le versioni

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''Quando Nietzsche incontrò Marx: per un bilancio storico dell'operaismo italiano'', in ''Un'onda vi seppellirà'', supplemento a ''MicroMega'' n. 6/2008
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*Noi invece applicammo lo schema dell'[[operaismo]] alle catene di montaggio della Fiat, identificando nell'operaio concreto che vedevamo il soggetto che l'operaismo ci aveva disegnato. Ma applicammo quello schema in modo rozzo, volgare, senza fare alcun passo in avanti, senza cogliere i limiti di quella pura e semplice descrizione sociologica del soggetto, limitandoci a far circolare i contenuti delle lotte, a fare i postini del soggetto operaio con i volantini da una porta all'altra di Mirafiori, a informare i diversi reparti su ciò che facevano gli altri, senza aggiungere nulla a ciò che quella lotta era in grado di fare.<ref name=oper>Da ''Quando Nietzsche incontrò Marx: per un bilancio storico dell'operaismo italiano'', in ''Un'onda vi seppellirà'', supplemento a ''MicroMega'' n. 6/2008 (ISSN 97703497371038004), pp. 179 sgg.</ref>
*Eppure non è mai venuto meno un aspetto fondamentale di quell'ispirazione originaria, ovvero il rifiuto del minoritar'smominoritarismo, che credo sia validissimo anche nella situazione odierna. Insomma, anche oggi il problema non è di creare un piccola [[sinistra]]: o si riesce a creare una grande sinistra oppure non vale la pena di impegnarsi a fare nulla.<ref name=oper/>
*Il [[progressismo]] è la malattie senile del [[riformismo]].<ref name=oper/>