Prosper Mérimée: differenze tra le versioni

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citazioni di Franco Montesanti
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*«Che invenzioni ci sono da voi, signori stranieri! Di che paese è signore? Certamente inglese: no?»<br>«Francese e servo suo. E lei, signorina, o signora, è forse di Cordova?»<br>«No.»<br>«È almeno andalusa. Mi sembra di capirlo dalla sua dolce parlata.»<br>«Se distingue così bene l'accento della gente, dovrebbe ben indovinare chi sono.»<br>«Credo che sia del paese di Gesù, a due passi dal paradiso» (avevo appreso questa metafora, che sta ad indicare l'[[Andalusia]], dal mio amico Francisco Sevilla, notissimo ''picador'').<br>«Bah! il paradiso... le persone di qui dicono che non è fatto per noi.»<br>«Sarebbe allora moresca?... o forse...» (mi fermai non osando dire «ebrea»).<br>«Suvvia, andiamo! lo vede bene che sono una zingara: vuole che le dica la ''baji?'' {{NDR|La buona ventura}}. Ha sentito parlare della Carmencita? Sono io.» (p. 17-18)
*Dubito assai che la signorina Carmen fosse di razza pura; se non altro era infinitamente pù graziosa di tutte le donne del suo popolo che mi sia mai capitato di incontrare. Perché una [[donna]] sia bella - dicono gli spagnoli - bisogna che riunisca in sé trenta ''se'' o, se si vuole, che si possa definire mediante dieci aggettivi adatti ciascuno a tre parti della sua persona. Deve avere ad esempio tre cose nere: gli occhi, le palpebre, le sopracciglia; tre sottili: le dita, le labbra, i capelli ecc. Vedete [[Pierre de Bourdeille|Brantôme]] per il resto. (p. 19)
===Citazioni sul libro===
*In Carmen confluiscono l'amore per l'esotico e l'attrazione per il fuorilegge. Don José, stregato dall' «esotica» Carmen, diviene, per amor suo, un fuorilegge: ma non riesce mai ad esserlo completamente, e finisce col soccombere, pur uccidendola, alla gitana che è il simbolo di quel che sta al di là di ogni regola e di ogni legge, del puro capriccio.
*Mérimée concepì la sua novella in un momento in cui il brigante era da tempo l'eroe alla moda. Da [[Friedrich Schiller|Schiller]] a [[Walter Scott|Scott]], da [[George Gordon Byron|Byron]] a [[Eugène Sue|Sue]], non si contano le opere che tra Settecento e Ottocento sono popolate da fuorilegge sottomessi soltanto alle loro regole o a quelle del loro «clan». Mérimée si inserì in questa tradizione, così come in quella dell'amore per la «pittoresca» Spagna, il paese che allora più attirava i romantici d'ogni tipo. ([[Franco Montesanti]])
 
==Citazioni su Prosper Mérimée==
*Per Mérimée la [[Spagna]] rappresenta un qualcosa di diametralmente diverso dalla realtà con cui ha a che fare quotidianamente: soddisfa il suo bisogno, da sempre intimamente reazionario, di una realtà borghese. Il borghesissimo Mérimée è naturalmente attratto da ciò che nega il suo «status». ([[Franco Montesanti]])
 
==Bibliografia==
*Prosper Mérimée, ''La Notte di S. Bartolomeo. Storia del Tempo di Carlo IX'', traduzione di C. Candida, Fratelli Treves Editori, Milano 1931