Angelo Scola: differenze tra le versioni

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{{intestazione|''La vera laicità non teme la libertà religiosa '', ''L'Osservatore Romano'', 22 gennaio 2009}}
*Alle due sfere pubblico-privato vanno sostituite le due dimensioni di individuo-comunità o persona-società.
*Contrariamente alle profezie diffuse fino agli anni Ottanta - che pronosticavano la fine del sacro e la nascita di un mondo puramente mondano - le concezioni etiche e religiose, che poggiano su principi ritenuti irrinunciabili, sono più che mai presenti e attive sulla scena pubblica.
*Il testimone - come ben ci indicano i martiri oggi ancora assai numerosi - non lede il diritto di nessuno.
*La possibilità, offerta dal cristianesimo, ma suggerita anche da altre religioni, di valorizzare la polarità costitutiva individuo-società e persona-comunità non può non avere delle ripercussioni positive sulla sfera pubblica e sul rapporto tra Stato e religioni.
*La risposta al fenomeno {{NDR|del meticciato culturale}} non si trova nel multiculturalismo che ha la pretesa di mettere nazionalità, culture e religioni le une affianco alle altre come tante identità isolate e giustapposte.
*Le religioni non devono esprimersi nella società civile in forza di privilegi concessi dallo Stato, ma debbono operare soprattutto attraverso i corpi intermedi - la famiglia, la scuola, il quartiere, le associazioni - che sono i luoghi naturalmente deputati ad ospitare il loro apporto alla società plurale.
*Una libertà religiosa rettamente intesa scardina inevitabilmente il drastico quanto irrealistico dualismo pubblico-privato tramandatoci dalla tradizione illuministico-liberale.