Giovanni Amendola: differenze tra le versioni

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altrimenti non si capisce
citazioni su Giovanni Amendola/Alceste De Ambris
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*Inibire il dato di un momento della nostra vita non significa distruggerlo - ed una serie d'inibizioni non è una serie di distruzioni che facciano della vita un deserto. Inibire il dato d'un momento significa contenerlo, trattenere cioè la manifestazione di una forza naturale, lasciando per ciò stesso il campo libero ad un'altra che tende pure a manifestarsi e la cui manifestazione rimarrebbe ''inibita'' qualora la precedente, che è stata trattenuta dalla volontà, non fosse in qualche modo arrestata. (da ''La volontà è il Bene'', p. 23, Libreria ed. romana, Roma 1911, citato in [[Scipio Slataper]], ''Ibsen'', G.C. Sansoni Editore, Firenze 1944)
 
==Citazioni su Giovanni Amendola ==
 
''Il nostro colloquio durò più d'un ore e fu anche assai interessante; ma io non lo riassumerò. Riassumerò invece l'impressione che riportai di Amendola nella definizione breve che ho posto in testa a queste righe: L'ultimo dei liberali.''
 
''Dei liberali - intendo - del periodo eroico, quando ciò voleva dire combattere un'aspra lotta con la prospettiva continua dell'esilio, della galera, della forca: non già dei profittatori ignobili del liberalismo.''
 
''Si sprigionava dalle sue parole, dalle inflessioni della sua voce, da tutto il suo essere, una convinzione così assoluta nel principio classico della libertà costituzionale come norma di governo, che rendava superflua ogni discussione. Amendola era veramente l'uomo della legge, intesa in un senso quasi mistico''. (Alceste De Ambris: ''Amendola, fatti e documenti'', Tolosa 1927; Ristampa: Arnaldo Forni Editore, Bologna 1976, p.12)
 
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