Questione meridionale: differenze tra le versioni

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citazioni di Piergiovanni Permoli
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Citazioni sulla '''questione meridionale'''.
 
*[[Giorgio Amendola|Amendola]] ha toccato nel suo intervento la grande e difficile questione dell'unità da realizzare tra disoccupati e occupati. Sono pienamente d'accordo che la realizzazione di tale unità è un obiettivo decisivo: se si determina una frattura tra occupati e disoccupati, tutta la battaglia per un nuovo sviluppo subisce un colpo. Perciò la questione del Mezzogiorno ancora ha carattere centrale. ([[Pietro Ingrao]])
*[[Giuliano Procacci]] e [[Rosario Villari]] che hanno parlato nell'ultima tornata dei lavori {{NDR|incontro culturale bilaterale di [[Oxford]]}}, si sono preoccupati di rintracciare gli elementi unificati della storia d'[[Italia]]. Entrambi hanno posto l'accento sulla esistenza di un forte dato di continuità rintracciabile nella presenza, a tutt'oggi, di vecchi problemi e annosi equilibri: la questione meridionale con il divario fra nord e sud - [[Paul Ginsborg|Ginsborg]] e [[Paul Davies|Davies]] hanno parlato addirittura di «una nazione» e di «due paesi»: uno arretrato il Mezogiorno ed uno avanzato il nord - la questione agraria, il rapporto città-campagna situato nel contesto europeo. ([[Piergiovanni Permoli]])
*Il ruolo, cui l'energia nucleare sarà chiamata nell'economia del Mezzogiorno, è fondamentale, perché essa, mettendo a disposizione in un futuro ormai prossimo quantitativi di energia notevoli a basso prezzo e senza aggravi notevoli per la bilancia dei pagamenti, permetterà di avviare a definitiva soluzione la «questione meridionale» e consentirà l'inserimento del Mezzogiorno nella più vasta comunità italiana ed europea, in condizioni di parità. Perché se il Mezzogiorno è povero di risorse naturali, energetiche e minerarie, mediante l'energia nucleare esso potrà e dovrà crearsi un'industria, segnatamente produttrice di beni di consumo e, attraverso un programma pianificato a lunga scadenza, potrà inserirsi nello sforzo produttivo dell'Europa riscattando il proprio peccato d'origine. Quando ciò sarà realizzato, se avremo le capacità e la disciplina di realizzarlo, potremo dire che il genio dell'uomo avrà vinto una grande battaglia contro le forze avverse della [[natura]] e allora finalmente «Cristo non si è fermato a Eboli».<ref>Cfr. [[Carlo_Levi#Cristo_si_.C3.A8_fermato_a_Eboli|Carlo Levi]].</ref> ([[Felice Ippolito]])
*L'ambiente fisico del Mezzogiorno d'Italia costituisce, per ragioni geografiche e geologiche, il presupposto naturale di quel complesso di problemi economici e sociali sinteticamente indicati con l'espressione «questione meridionale». Fin da quando, sullo scorcio del secolo scorso, una serie di insigni meridionalisti, tra i quali emerge [[Giustino Fortunato]], affrontò lo studio sulla «questione», venne dissolta la leggenda di un Mezzogiorno ricco e altamente produttivo, perché difatti, dietro le cortine ubertose della [[Caserta|Terra di lavoro]] o della [[Palermo|Conca d'oro]], si succedono montagne aspre e dirute, terreni secchi e franosi, poggianti su di un sottosuolo povero di risorse naturali, energetiche o minerarie. ([[Felice Ippolito]])