Gabriel García Márquez: differenze tra le versioni

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*Aveva sentito dire che la gente non muore quando deve, ma quando vuole... (da ''Il mare del tempo perduto'' (1961), Mondadori, 1983)
*Il [[bisogno]] ha la faccia di cane. (da ''La mala ora'', traduzione di Enrico Cicogna, Mondadori)
*Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di C. M. Valentinetti, Mondadori)
*Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – (da ''Dell'amore e di altri demoni'', traduzione di Angelo Morino, Mondadori, 1994)
*Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. (da ''Dell'amore e di altri demoni'')
*La [[vita]] non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (da ''Vivere per raccontarla'')
*«Ricco no» disse, «sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa.» (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di C. M. Valentinetti, Mondadori)
*Doveva insegnarle a pensare all'amore come a uno stato di grazia che non era un mezzo per nulla, bensì un'origine e un fine in sé. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di A. Morino, Mondadori)
*Così pensava a lui senza volerlo, e quanto più pensava a lui più le veniva rabbia, e quanto più le veniva rabbia tanto più pensava a lui, finché non fu qualcosa di così insopportabile che le travolse la ragione. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di A. Morino, Mondadori)
*Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre. (da ''L'amore ai tempi del colera'')
*Preferiamo una tomba in [[Colombia]] che una cella negli [[Stati Uniti]]. (da ''Notizia di un sequestro'', p. 29)
 
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*Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'[[amore]] in [[casa]] e non hai saputo riconoscerlo.
*Non tollero più che tu sia così simpatico, merda!
 
===''L'amore ai tempi del colera''===
===[[Incipit]]===
Era inevitabile: l'odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. Il dottor Juvenal Urbino lo sentì non appena entrato nella casa ancora in penombra, dove si era recato d'urgenza a occuparsi di un caso che per lui aveva smesso di essere urgente già da molti anni. Il rifugiato antillano Jeremiah de Saint-Amour, invalido di guerra, fotografo di bambini e suo avversario di scacchi più compassionevole, si era messo in salvo dai tormenti della memoria con un suffumigio di cianuro d'oro.<br/>Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.<br/>Ma era lì. Voleva trovare la verità, e la cercava con un'ansia appena paragonabile al terribile timore di trovarla, sospinta da un vento incontrollabile più imperioso della sua alterigia congenita, più imperioso persino della sua dignità: un supplizio affascinante.
 
===Citazioni===
*Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di C. M. Valentinetti, Mondadori)
*«Ricco no» disse, «sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa.» (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di C. M. Valentinetti, Mondadori)
*Doveva insegnarle a pensare all'amore come a uno stato di grazia che non era un mezzo per nulla, bensì un'origine e un fine in sé. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di A. Morino, Mondadori)
*Così pensava a lui senza volerlo, e quanto più pensava a lui più le veniva rabbia, e quanto più le veniva rabbia tanto più pensava a lui, finché non fu qualcosa di così insopportabile che le travolse la ragione. (da ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di A. Morino, Mondadori)
*Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre. (da ''L'amore ai tempi del colera'')
 
==''Memoria delle mie puttane tristi''==
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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''L'amore ai tempi del colera''===
Era inevitabile: l'odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. Il dottor Juvenal Urbino lo sentì non appena entrato nella casa ancora in penombra, dove si era recato d'urgenza a occuparsi di un caso che per lui aveva smesso di essere urgente già da molti anni. Il rifugiato antillano Jeremiah de Saint-Amour, invalido di guerra, fotografo di bambini e suo avversario di scacchi più compassionevole, si era messo in salvo dai tormenti della memoria con un suffumigio di cianuro d'oro.<br/>Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.<br/>Ma era lì. Voleva trovare la verità, e la cercava con un'ansia appena paragonabile al terribile timore di trovarla, sospinta da un vento incontrollabile più imperioso della sua alterigia congenita, più imperioso persino della sua dignità: un supplizio affascinante.
 
===''L'autunno del Patriarca''===
Durante il fine settimana gli avvoltoi s'introdussero nella casa presidenziale, fiaccarono a beccate le maglie di filo di ferro delle finestre e smossero con le ali il tempo stagnato nell'interno, e all'alba del lunedì la città si svegliò dal suo letargo di secoli con una tiepida e tenera brezza di morto grande e di putrefatta grandezza.
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*Gabriel García Márquez, ''L'autunno del patriarca'', traduzione di Enrico Cicogna, Mondadori, 1983.
*Gabriel García Márquez, ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di Angelo Morino, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano.
*Gabriel Garcìa Màrquez, ''L'amore ai tempi del colera'', traduzione di C. M. Valentinetti Mondadori.
*Gabriel García Márquez, ''Nessuno scrive al colonnello'', traduzione di Enrico Cicogna, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
*Gabriel García Márquez, ''Vivere per raccontarla'', traduzione di A. Morino, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 2000.