Dominique Lapierre: differenze tra le versioni

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*Come si fa a credere di poter condividere la condizione degli abitanti di una bidonville, in senso fisico come in senso [[morale]], quando si gode di una salute di ferro, quando non si ha una [[famiglia]] da sfamare, curare; quando non si deve cercare un [[lavoro]] e non si ha l'ossessione di doverselo conservare; quando si sa che in ogni momento si ha la possibilità di andarsene? (p. 100)
*Quando si vuol tenere per sé una cosa precisa, tutto il resto sfugge, mentre staccandosene, si può godere di tutto, senza possedere niente in particolare.
*Tutto ciò che non è dato è perduto.
 
==Bibliografia==
*Dominique Lapierre, ''La città della gioia'' (''La cité de la joie''), traduzione di Elina Klersy Imberciadori, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985.