Paolo Giordano: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Paolo Giordano.jpg|thumb|200px|Paolo Giordano]]
'''Paolo Giordano''' (1982 – vivente), scrittore italiano.
 
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===Citazioni===
*«Bene. E oggi fai vedere chi sei» le disse.<br />E chi sono?, pensò lei.
*Alla fine succede, in qualche modo che prima non sapevi.
*Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando.
*Ci si può ammalare anche solo di un ricordo.
*Come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo a desiderare di essere altrove.
*Doveva, perché lei non lo amava, ma l'amore di lui era sufficiente per entrambi, per mantenerli al riparo.
*Gli altri invitati erano sparpagliati a gruppetti nel soggiorno. La maggior parte dei maschi faceva ondeggiare la testa avanti e indietro a tempo, mentre le ragazze vagavano con lo sguardo per la stanza.Alcuni di loro tenevano in mano un bicchiere. In sei o sette ballavano sulle note di "A question of time". Mattia si domandò come facessero a sentirsi a loro agio, ad agitarsi in quel modo sotto gli occhi di tutti. Poi pensò che era la cosa più naturale del mondo e che proprio per questo lui non ne era capace.
*I [[numeri primi]] sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari.
*L'[[amore]] di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta.
*Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
*Nell'ultimo anno, da quando aveva rotto con Martin, aveva cominciato a percepire l'estraneità di quel posto, a soffrire del gelo che seccava la pelle e che non mollava mai veramente, neanche d'estate. Eppure non sapeva decidersi a lasciarlo. Ormai dipendeva da quel luogo, ci si era attaccata con l'ostinazione con cui ci si attacca soltanto alle cose che fanno male.
*Perchè aveva paura di ammetterlo, ma quando era con lei valeva la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.
*Perché lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l'uno nell'altra.
*Poi, con il tempo, la ferita dell'adolescenza si era rimarginata. I lembi di pelle si erano avvicinati, con movimenti impercettibili ma continui. A ogni nuova abrasione la crosta cedeva, ma poi ostinatamente tornava a formarsi, più scura e spessa. Infine un nuovo strato di pelle, liscio ed elastico, era andato a sostituire quello mancante. Da rossa, la cicatrice era diventata bianca e aveva finito per confondersi con tutte le altre.
*Qualcosa si spense dentro di lui, come un ultimo tizzone rimasto vivo troppo a lungo sotto la cenere.
*Sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi.
*Si domandò [...] quale fosse il confine esatto tra essere e non essere qualcuno.
*Si chiese perché non fosse capace di lasciare tutto in disordine, di dare spazio alla rabbia che gli inondava il cervello, di bestemmiare e spaccare oggetti. PerchèPerché preferiva che ogni cosa sembrasse al suo posto anche quando non lo era.
*Si sentiva come se non avesse un passato, come se si fosse trovata in quel luogo senza sapere da dove veniva. Era stanca, di quella stanchezza che sa dare solo il vuoto.
*Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano ''primi gemelli'': sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l'uno all'altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
*Tutto l'affetto dei genitori si risolve in piccole premure, nelle stesse preoccupazioni che i suoi elencavano al telefono ogni mercoledì: il mangiare, il caldo e il freddo, la stanchezza, a volte i soldi. Tutto il resto giaceva come sommerso a profondità irranggiungibili, in una massa cementificata di discorsi mai affrontati, di scuse da fare e da ricevere e di ricordi da correggere, che sarebbero rimasti tali.
*Vagava per l'appartamento silenzioso come il fantasma di se stessa, inseguendo senza fretta la propria lucidità. Sto impazzendo, pensava alle volte. Ma non le dispiaceva. Anzi, le veniva da sorridere,perchè perché finalmente stava scegliendo lei.
 
 
{{NDR|Paolo Giordano, ''La solitudine dei numeri primi'', Mondadori, 2008.}}