Ronald Ridenhour: differenze tra le versioni

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'''Ronald Ridenhour''' (1946 – 1998), militare statunitense che ha denunciato il massacro di My Lai<ref>Vedi [[w:Massacro di My Lai|voce]] in Wikipedia.</ref> nella guerra del Vietnam.
 
*Quando seppi quello che era successo a My Lai potevo benissimo dirmi: è la guerra, in guerra si muore, in [[Vietnam]] gli altri uccidono senza guardare in faccia a chi ha la divisa e chi non ce l'ha, lascia perdere, Ron, cosa te ne viene a raccontare la storia di Song My. Me lo dissi del resto. Ma conclusi che dovevo denunciare ciò che sapevo di Song My. Lo dovevo fare nel quadro di una denuncia completa della guerra e delle sue atrocità. A spingermi non è stato il desiderio di veder puniti i colpevoli del massacro di Song My ma la convinzione che portando dinanzi agli occhi del miondo un fatto specifico potevo contribuire a dimostrare la bestialità della guerra. Ho scritto trenta lettere, le ho imbucate, e per due settimane non ho saputo nulla. Poi è arrivato un colonnello dell'ispettorato generale militare. Mi ha detto: stia tranquillo, la faccenda non sarà insabbiata, ma avevo paura che si cercasse di impedire lo scandalo. Certo che al Pentagono la presero molto alla larga: bisogna essere prudenti, mi dicevano. Per qualche tempo ebbi l'impressione che il Pentagono cercasse di limitare l'affare buttando la responsabilità su qualche uomo del plotone, per tenerne fuori gli ufficiali e i comandanti. Allora scrissi un'altra lettera con cui dicevo che se le cose non si fossero mosse avrei informato la stampa. (Dalldall'intervista pubblicata sull' ''Europeo'',; citato dain [[Oriana Fallaci]] in, prefazione a ''Niente e così sia'', BUR, 2002)
 
==Note==
*Quando seppi quello che era successo a My Lai potevo benissimo dirmi: è la guerra, in guerra si muore, in [[Vietnam]] gli altri uccidono senza guardare in faccia a chi ha la divisa e chi non ce l'ha, lascia perdere, Ron, cosa te ne viene a raccontare la storia di Song My. Me lo dissi del resto. Ma conclusi che dovevo denunciare ciò che sapevo di Song My. Lo dovevo fare nel quadro di una denuncia completa della guerra e delle sue atrocità. A spingermi non è stato il desiderio di veder puniti i colpevoli del massacro di Song My ma la convinzione che portando dinanzi agli occhi del miondo un fatto specifico potevo contribuire a dimostrare la bestialità della guerra. Ho scritto trenta lettere, le ho imbucate, e per due settimane non ho saputo nulla. Poi è arrivato un colonnello dell'ispettorato generale militare. Mi ha detto: stia tranquillo, la faccenda non sarà insabbiata, ma avevo paura che si cercasse di impedire lo scandalo. Certo che al Pentagono la presero molto alla larga: bisogna essere prudenti, mi dicevano. Per qualche tempo ebbi l'impressione che il Pentagono cercasse di limitare l'affare buttando la responsabilità su qualche uomo del plotone, per tenerne fuori gli ufficiali e i comandanti. Allora scrissi un'altra lettera con cui dicevo che se le cose non si fossero mosse avrei informato la stampa. (Dall'intervista pubblicata sull' ''Europeo'', citato da [[Oriana Fallaci]] in prefazione a ''Niente e così sia'', BUR 2002)
<references/>
 
==Altri progetti==
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{{Stub}}
 
[[Categoria:Militari statunitensi|Ridenhour, Ronald]]
 
 
==Collegamenti esterni==
(http://en.wikipedia.org/wiki/My_Lai_Massacre)