Heinrich Böll: differenze tra le versioni

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La protagonista femminile dell'azione, nella prima parte, è una [[donna]] di quarantotto anni, germanica: alta m. 1,71, pesa Kg 68,8 (in abito da casa), perciò ha solo 300– 400 grammi meno del peso ideale. Ha occhi cangianti tra il blu cupo e il nero, capelli biondi molto folti e lievemente imbiancati, che le pendono giù sciolti, aderendole al capo, lisci, come un elmetto. Questa donna si chiama Leni Pfeiffer, nata Gruyten, e per trentadue anni, naturalmente con interruzioni varie, ha subito quello strano processo che si chiama processo lavorativo: per cinque anni come impiegata priva di ogni preparazione professionale nell'ufficio del [[padre]]; per ventisette come operaia, ugualmente non qualificata, nel ramo della floricultura. Poiché, in un momento inflazionistico, si è disfatta con molta leggerezza di una cospicua proprietà immobiliare, una non disprezzabile casa d'affitto nella [[città]] nuova, che oggi varrebbe non meno di centocinquantamila marchi, è piuttosto priva di mezzi, dopo aver lasciato il suo [[lavoro]] senza un serio motivo, non essendo né vecchia né malata. Poiché nel 1941 è stata moglie per tre [[Giorno|giorni]] di un ufficiale di professione della Wehrmacht, oggi riscuote una pensione di vedova di guerra, cui non si è ancora aggiunta una pensione dell'assicurazione sociale. Si può dunque dire che Leni, al momento – e non solo dal punto di vista finanziario – fa una vita da [[cane]], specie da quando il suo amato [[Figlio|figliuolo]] sta in galera.
 
===''Termine di un viaggio di servizio''===
Presso la pretura di Birglar fu celebrato ai primi di autunno dell'anno passato un processo sul cui svolgimento l'opinione pubblica ebbe notizie molto scarse. I tre giornali più diffusi nel circondario di Birglar, cioè "La rassegna renana", "Il quotidiano del Reno" e "Il Messaggero della Duhr" che nelle loro rispettive rubriche "Dalla sala della pretura", "Nell'aula della pretura" e "Novità dalle preture" pubblicavano ampi resoconti sui furti di bestiame, gravi infrazioni alle norme del traffico, baruffe alle fiere annuali e via dicendo, si limitarono per quell'occasione a un magro comunicato che, cosa assai sorprendente, risultava identico in tutti e tre i giornali: "Giudice bonario per i Gruhl padre e figlio. Una delle personalità più amate e note della capitale del nostro circondario, il Pretore Capo Dr. Stollfuss, a cui in questa sede ci riserviamo di tributare il riconoscimento che merita, ha diretto, quale suo ultimo dibattimento prima di andare in pensione, il processo contro tali Giovanni e Giorgio Gruhl di Huskirchen il cui incomprensibile gesto, commesso nello scorso giugno, aveva suscitato l'indignazione di qualcuno. A conclusione del dibattito, concluso in una giornata, i due Gruhl sono stati condannati al risarcimento completo dei danni e a sei settimane di prigione. Hanno accettato il mite verdetto dopo essersi brevemente consultati col loro difensore, avvocato Hermes di Birglar. Tenuto conto del periodo di reclusione durante l'istruttoria, i due sono stati rimessi subito in libertà."