Igino Giordani: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Per quelle mulattiere sassose, che rasentavano e finivano in guadi, egli cercava Dio: aveva ormai dimostrato di non poter essere che di Lui: non poteva essere che un [[Giovanni di Dio]] (p. 49)
*Chi assiste i poveri assiste [[Gesù Cristo|Cristo]]: e non tanto fa [[bene]] ad essi quanto fa bene a se stesso: chè il Giudice eterno ci giudica in base alle prestazioni a favore dei bisognosi. (p. 126)
*Poiché era avido di santità - poiché era santo, - le sue modeste colpe di soldato gli giganteggiavano alla coscienza come crimini; e questo succede ai santi. (p. 50)
*La carità è come l'incendio che si alimenta propagandosi [...]. (p. 134)
*Uomo che non aveva mai curato i propri interessi economici, che anzi, come si vede da tutti i suoi atti, non aveva mai preso in considerazione il lato economico della propria esistenza, quel mestiere per lui non era che apostolato: un sacerdozio laicale. (p. 63)
*Il [[mondo]] produce [[male]]: e male sommo è la nequizia sociale che popola le strade di miserabili senza pane e senza tetto. Giovanni combatterà direttamente col mondo ributtando la sua nequizia, col rialzarne le vittime del concio. (p. 88)
*L'[[esistenza]] è battaglia e lavoro. (p. 88)
*{{NDR|Rif. al Manicomio Milanese della Senavra}} Anche i [[Pazzia|pazzi]] tranquilli o i leggermente alienati in quell'ambiente divenivano pazzi del tutto; trattandosi di un ambiente adatto a far impazzire i savi che a far rinsavire i pazzi. (p. 89)
*Nel servire il [[prossimo]] l'[[anima]] si annega, come annegando nell'amor di [[Dio]]: in mare si fa paura. (p. 99)
*Chi assiste i [[Povertà|poveri]] assiste [[Gesù Cristo|Cristo]]: e non tanto fa [[bene]] ad essi quanto fa bene a se stesso: chè il Giudice eterno ci giudica in base alle prestazioni a favore dei bisognosi. (p. 126)
*La [[carità]] è come l'incendio che si alimenta propagandosi [...]. (p. 134)
*Quanto [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]] aveva amato la povertà, tanto san Giovanni di Dio amò i poveri; li amò tanto che, come doveva constatare il poeta [[Lope de Vega]], a conclusione della sua «Canzone all'eccelso e patriarca san Giovanni di Dio», «se avesse incontrato insieme un angelo e un povero, avrebbe lasciato l'angelo e abbracciato il povero» (p. 137)
 
{{NDR|Igino Giordani, ''Il Santo della Carità ospedaliera'', Fatebenefratelli, 1965.}}