Eutanasia: differenze tra le versioni

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* Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un'idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte. ([[Indro Montanelli]])
* La cura non deve marcare una distanza, non deve far emergere una estraneità, ma consentire il raggiungimento di una possibile pienezza di vita, come vuole la percezione che ormai abbiamo della salute, non più standard, ma vissuta. ([[Stefano Rodotà]])
* La mia legge non riguarda il tema dello stato vegetativo permanente nella sua globalità, ma solo il diritto di ogni cittadino di rifiutare questo modo innaturale di terminare la propria vita. Oggi la decisione di come e quando prolungare l'assistenza è completamente nelle mani dei medici, mentre invece è diritto inalienabile di ogni cittadino decidere se iniziare o quando lasciare il trattamento di sostegno. <nowiki>[...]</nowiki> In passato c'era la paura di morire anzitempo. Oggi c'è quella di sopravvivere oltre il limite naturale della vita, in una condizione artificiale, priva di coscienza e di vita di relazione. <nowiki>[...]</nowiki> Chi ha [[fede]] sceglierà di affidarsi a [[Dio]]. O, ancora per fede, rifiuterà trattamenti che potrebbero salvarlo (le trasfusioni di sangue per i [[Testimoni di Geova]]). Chi non ha fede, potrà affidarsi ai poteri della [[scienza]] medica o scegliere di stabilire dei limiti. ([[Umberto Veronesi]])
* La peggiore delle tirannidi non è quella che uccide i suoi sudditi: è quella che arriva a impedire loro perfino di uccidersi. ([[Adriano Sofri]])
*{{NDR|Commentando la sentenza della Cassazione che autorizza l'interruzione delle cure per Eluana Englaro}} La sentenza della Cassazione non sancisce la vittoria degli scienziati, né dei laici, né di qualche schieramento politico, ma dei cittadini e dei principi della [[Costituzione]] che ne tutelano la libertà. E una volta di più i giudici dimostrano la loro fedeltà alla Costituzione, e l'indipendenza intellettuale dalle pressioni ideologiche. Perché proprio dei diritti di tutti i cittadini alla [[libertà]] individuale stiamo parlando. Con "tutti" intendo credenti e non credenti. ([[Umberto Veronesi]])
*La vita non sempre va conservata: il bene, infatti, non consiste nel vivere, ma nel vivere bene. Perciò, il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.<ref>Seneca invita ad accettare la morte e a ricercare la qualità della vita (virtuosa) piuttosto che la sua lunghezza. Modernamente, questa posizione è interpretata come una critica all'accanimento terapeutico: cfr. Daniele Barbieri, ''[http://www.lucacoscioni.it/effetto_welby_finalmente_si_scrive_di_eutanasia Effetto Welby, finalmente si scrive di eutanasia]'', ''Liberazione'', 17 luglio 2007; C. Angelino, ''In difesa dell'eutanasia. Stoici. Seneca. Hume. Nietzsche'', Il Nuovo Melangolo, 2007.</ref> ([[Lucio Anneo Seneca]])
* L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimenoaccanimento terapeutico. Non si vuole così provocare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la comptenzacompetenza e la capacità, o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. (dal ''Catechismo della Chiesa cattolica'')
* Meglio sarebbe se il legislatore, spogliandosi della pretesa d'onnipotenza e scoprendo il proprio limite, si astenesse dall'intervenire dove più forti e giustificate sono le ragioni della coscienza individuale, che qui davvero assume i caratteri della libertà. ([[Stefano Rodotà]])
* Nessuno può guardare nell'anima di un altro. Se una persona ha davvero perso ogni speranza e per lei la vita è diventata una pura e semplice sofferenza, abbiamo il dovere di credergli. Il politico legislatore dovrà muoversi sì sulla base delle proprie convinzioni, ma dovrà saper formulare una legge che contempli l'insopprimibile libertà dell'individuo. La nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento. <br> Bisogna anzitutto verificare con il più severo rigore che la richiesta [di eutanasia] non derivi da alcuna forma di pressione e di necessità, che sia assolutamente libera. ([[Massimo Cacciari]])