Madeleine Delbrêl: differenze tra le versioni
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==''Noi delle strade''==
* C'é gente che Dio prende e mette da parte. Ma ce n'è altra che egli lascia nella moltitudine, che non «ritira dal mondo».
*Il silenzio non ci manca, perché lo abbiamo. Il giorno in cui ci mancasse, significherebbe che non abbiamo saputo prendercelo. Tutti i rumori che ci circondano fanno molto meno strepito di noi stessi. Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. Non è il parlare che rompe inevitabilmente il silenzio. Il silenzio è la sede della Parola di Dio, e se, quando parliamo, ci limitiamo a ripetere quella parola, non cessiamo di tacere. I monasteri appaiono come i luoghi della lode e come i luoghi del silenzio necessario alla lode. Nella strada, stretti dalla folla, noi disponiamo le nostre anime come altrettante cavità di silenzio dove la Parola di Dio può riposare e risuonare. In certi ammassi umani dove l'odio, la cupidigia, l'alcool segnano il peccato, conosciamo un silenzio di deserto e il nostro cuore si raccoglie con una facilità estrema perché Dio vi faccia squillare il suo nome: «Vox clamans in deserto».
*I nostri passi camminano in una strada, ma il nostro cuore batte nel mondo intero.
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*Il [[silenzio]] è talvolta tacere, ma è sempre [[ascoltare]].
*In ognuno, c'è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno. Questo qualcosa è la causa stessa della nostra solitudine, della [[solitudine]] che ci è connaturale.
*Molte tristezze umane sono [[solitudini]]. Se rendiamo a Dio l'onore della nostra gioia, è perché tutte le nostre solitudini saranno state colmate da lui.
*Sappiamo parlare o tacere, ma non sappiamo accontentarci delle parole necessarie. Oscilliamo senza posa tra un mutismo che affossa la carità e una esplosione di parole che svia la verità.
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