Marcel Detienne: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Correzione automatica trattini in lineette
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici"
Riga 7:
*Niente è più lontano dal pensiero di [[Max Müller]], secondo il quale il discorso mitico è un prodotto inconscio del linguaggio, di cui l'uomo è sempre la vittima e mai il creatore. (p. 5)
*Dal momento in cui l'uomo cessa di «risuonare» davanti al mondo, nel suo linguaggio s'insinua la malattia ed egli diventa vittima delle illusioni prodotte dalle parole. (p. 6)
*Se dal nostro punto di vista, afferma Lang, lo stadio selvaggio del pensiero rappresenta il «pericolo di temporanea follia» che la mente umana ha dovuto attraversare, per i Primitivi, che vi sono ancora immersi, la mitologia è già un mezzo per soddisfare una forma rudimentale di curiosità scientifica. (p. 9)
 
{{NDR|Marcel Detienne, ''Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss'' ('' Mythe et Language. De Max Müller à Claude Lévi-Strauss''), introduzione a ''Il mito. Guida storica e critica'', a cura di Marcel Detienne, traduzione di Giuliana Lanata, Universale Laterza, 1975}}