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*In nessun'altra nazione ho notato la profonda diversità fisica tra uomini e donne che c'è in [[Spagna]]. (p. 239)
*In nessuna parte del mondo i bambini sono coccolati e viziati come in [[Spagna]]. (p. 237)
*[In [[Spagna]] ]...v'è una visione della vita ingenuamente pagana contraria a ogni senso pratico; l'amore del rituale e della cerimonia, il gusto del colore, del movimento, del suono e dell'armonia, l'esaltazione dell'emozione pura come vero fine degli sforzi umani, il culto della tradizione che li estranea dal mondo proprio degli occidentali in genere, un continuo cianciare di grandezza, di onore, gloria ed eroismo, l'infantile persistenza a considerare i propri istinti unica norma e legge di vita, un'educazione che li porta ad imperniare la loro vita su un senso di superiorità verso i "moralmente" meno puri o "spiritualmente" inferiori, il tutto sanzionato e giustificato dai sistemi e dai canoni del cattolicesimo spagnolo. (p. 236)
*In [[Spagna]] il canto è un linguaggio particolare con particolari privilegi. (p. 282)
*La [[corrida]] non è uno sport; è un culto, una tarda sopravvivenza |della religione di [[Mitra]] – l'adorazione del toro e del sole- l'antico rituale pagano che per un puro caso della storia romana non è diventato la nostra religione ufficiale contemporanea. (p. 158)
*Le donne [[Spagna|spagnole]] hanno l'abitudine di guardare gli uomini con lunghi sguardi intensi e sfrontati. Pretendono d'essere pubblicamente ammirate... (p. 238)
*Le donne [[Spagna|spagnole]] sono senza dubbio le più belle donne del mondo.La donna spagnola è tutta donna, veramente donna e basta. (p. 302)
*L'essenza della corrida non è nel muoversi ma nel rimanere immobili. (p. 182)
*Ogni religione è repressiva. (p. 197)
*...tutti i bambini [[Spagna|spagnoli]] sono ''guapos'', cioè belli. Tutti li pizzicano, li carezzano, li sollecitano, li assecondano, li ammirano, li servono, li baciano, li vezzeggiano, li adorano, li sballottano, li cullano, li strizzano e li convincono, insomma, d'essere il centro legittimo dell'universo. I bambini spagnoli imparano prestissimo ad agghindarsi, a pavoneggiarsi, a credere di meritare attenzioni, carezze e ammirazioni, fanno e ricevono smorfie e moine a tutte le ore del giorno, sia maschi che femmine, e assimilano talmente l'abitudine a queste smancerie morbose che quando crescono e si creano una loro famiglia la trasmettono ai loro figli come eredità sociale.( (p. 237)
 
==Bibliografia==