Antonio Bello: differenze tra le versioni

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opera e citazioni
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==''Maria donna dei nostri giorni''==
*Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.
*{{NDR|Maria}} Allenta gli ormeggi delle nostre [[paura|paure]], perché possiamo sperimentare come te l'abbandono alla volontà di Dio nelle pieghe prosaiche del tempo e nelle agonie lente delle ore.
*Amare, voce del verbo morire, significa decentrarsi. Uscire da sé. Dare senza chiedere. Essere discreti al limite del silenzio. Soffrire per far cadere le squame dell'egoismo. Togliersi di mezzo quando si rischia di compromettere la pace di una casa. Desiderare la felicità dell'altro. Rispettare il suo destino. E scomparire, quando ci si accorge di turbare la sua missione.
*[[Attendere]]: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all'infinito.
*{{NDR|Siamo}} Convinti che per affermarsi nella vita bisogna saper [[parlare]] anche quando non si ha nulla da dire, siamo diventati prolissi e incontinenti.
*Giunti alle soglie del terzo millennio, ci sentiamo purtroppo più figli del crepuscolo che profeti dell'avvento.
*L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio.
*Santa Maria, donna feriale, forse tu sola puoi capire che questa nostra follia di ricondurti entro i confini dell'esperienza terra terra, che noi pure viviamo, non è il segno di mode dissacratorie.
*Santa Maria, donna feriale, liberaci dalle nostalgie dell'epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza.
*Santa Maria, donna senza retorica, prega per noi inguaribilmente malati di magniloquenza.
*Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di [[speranza]].
 
{{NDR|Antonio Bello, ''Maria donna dei nostri giorni'', San Paolo Edizioni, 1996}}