Mario Vargas Llosa: differenze tra le versioni

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'''Jorge Mario Pedro Vargas Llosa''' (1936 – vivente), scrittore peruviano.
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*{{NDR|Riferendosi alla civiltà occidentale}} Il suo merito più significativo, quello che, forse, costituisce un "unicum" nell'ampio ventaglio delle culture mondiali [...] è stata la capacità di fare autocritica. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'', ''La Stampa'', 18 aprile 2004).
*La [[democrazia]] è un evento che provoca sbadigli nei paesi in cui esiste uno stato di diritto. (citato in [[Marcello Pera]], ''Per un jihad giudeo-cristiano'', ''Il Foglio'', 14 maggio 2004)
*"Neppure l'[[amicizia]] viene prima della [[rivoluzione]] per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto." (da ''Storia di Mayta,'', pagp. 70)
 
*"Neppure l'[[amicizia]] viene prima della [[rivoluzione]] per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto." (da ''Storia di Mayta,'' pag. 70)
 
*{{NDR|Riferendosi alla civiltà occidentale}} Il suo merito più significativo, quello che, forse, costituisce un "unicum" nell'ampio ventaglio delle culture mondiali [...] è stata la capacità di fare autocritica. (da ''Occidente. L'agonia del paradiso'', ''La Stampa'', 18 aprile 2004).
 
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"E invece delle visitatrici, lama e vigogne," si mette il chepì, spegne la luce, tende una mano il Tigre Collazos. "Lei è proprio un tipo strano, Pantoja. Sì, adesso può andare".<br />"Brrrr, che freddo, che freddo!" rabbrividisce Pochita. "Dove sono i fiammiferi? Dov'è quella dannata candela? Com'è orribile vivere senza luce elettrica. Panta, sveglia, sono già le cinque. Non capisco perché devi andare di persona a controllare la colazione dei soldati, pignolo. È molto presto, muoio di freddo. Ahi, idiota, mi hai graffiata di nuovo con quel braccialetto. Perché non te lo togli di notte? Ti ho detto che sono le cinque, sveglia Panta".
 
==[[Incipit]] di ''Storia di Mayta'' ==
===[[Incipit]]===
Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata. Il cielo è grigio, anche d'estate, perché il sole non compare sul quartiere prima delle dieci, e la foschia rende impreciso il limite delle cose, il profilo dei gabbiani, il pellicano che attraversa in volo la linea frantumata della scogliera. Il mare ha un aspetto plumbeo, verde scuro, fumante, adirato, con macchie di spuma e onde che avanzano sempre alla stessa distanza verso la spiaggia. Talvolta una barchetta di pescatori si dimena fra le scosse; talaltra una raffica di vento scosta le nuvole e compaiono in lontananza La Punta e le isole terrose di San Lorenzo e del Frontón. E' un paesaggio bello, a patto di fissare lo sguardo sugli elementi e gli uccelli. Perché quanto ha fatto l'uomo, invece, è brutto.
 
==Bibliografia==
*Mario Vargas Llosa, ''La città e i cani'' (''La ciudad y los perros''), traduzione di Enrico Cicogna, Einaudi Tascabili, 1998. ISBN 8806147749
*Mario Vargas Llosa, ''Pantaleón e le visitatrici'' (''Pantaleón y las visitadoras''), traduzione di Angelo Morino, Einaudi, torinoTorino, 2001. ISBN 8806158481
*Mario Vargas Llosa, ''Storia di Mayta'' (''Historia de Mayta''), traduzione di Angelo Morino, Rizzoli, Milano, 1985. ISBN 8817678805
 
*Mario Vargas Llosa, ''Storia di Mayta'' (''Historia de Mayta''), traduzione di Angelo Morino, Rizzoli, Milano, 1985 ISBN 8817678805
 
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