Jacques Philippe: differenze tra le versioni

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*Il giusto atteggiamento da tenere dinnanzi a Dio è dunque questo: per un verso, un’accettazione del tutto tranquilla, del tutto distesa, di noi stessi e delle nostre miserie e, per l’altro, un immenso desiderio di santità, un’intensa determinazione di progredire, forti di una fiducia senza limiti nel potere della grazia divina.
*L'atto più alto e più fecondo della libertà umana sta, infatti, più nell'accoglienza che nel dominio.
*La [[santità]], [...], è la possibilità di crescere indefinitamente nell’amore di Dio e dei nostri fratelli.
*Le delusioni che abbiamo nelle relazioni con gli altri ci fanno passare da un amore "idolatrico" (un amore che si aspetta troppo) ad un amore realistico, libero e, dunque finalmente felice.
*Non si può diventare veramente liberi se non accettando di non esserlo sempre.