Diablo Cody: differenze tra le versioni

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'''Diablo Cody''', pseudonimo di '''Brook Busey-Hunt''' (1978 - vivente), scrittrice e sceneggiatrice statunitense.
 
==''Candy Girl. - Memorie di una ragazzaccia perbene''==
===[[Incipit]]===
Nessuno viene nel Minnesota per togliersi i vestiti di dosso, almeno per quanto ne so io. Non è un posto da nightclub, questo. Qui nelle desolate regioni del nord l'inverno ha il sapore della leggenda: immoto, soffocato dalla neve, con il ghiaccio che ricopre gli oltre diecimila laghi. Le vecchie capitali della produzione di farina sono popolate da generazioni di scandinavi e luterani tedeschi, spiriti tenaci fatti di legno biondo, buon senso e timor di Dio. La ''gestalt'' dominante è un misto di sarcastico umorismo survivalista e biancheria intima termica. Persino il cibo è adeguatamente coperto: la cena preferita è una collosa miscela ricca di carboidrati nota semplicemente come ''hotdish'' (piatto caldo) e servita in grossi contenitori di pyrex. Il Minnesota è come il sotterraneo di una chiesa con il soffitto che fa acqua e un impiegato di bingo che annuncia sottovoce i numeri vincenti. Una ragazza che viene ogni notte a spogliarsi nel Minnesota per intascare qualche biglietto da 10 o da 20 inumidito di neve, be'... una ragazza del genere la gente del luogo la definirebbe eufemisticamente «diversa».
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*Gli strip-club di solito sono bui e a temperature sgradevolmente fredde, come grandi celle frigorifere per carne sexy. Questo fa sì che le spogliarelliste sembrino più sensuali (poiché qualsiasi imperfezione diventerà invisibile a 20 watt di luce tremolante) e si stringano le une alle altre per scaldarsi (evocando situazioni lesbiche, sempre incoraggiare dai manager). La carne di femmina rende meglio nella penombra e a temperature da sashimi di tonno. Tutti gli strip-club in città servivano le loro bionde ben fresche, anche se non era proprio necessario nei lunghi e gelidi inverni della Città Bianca. (p. 37-38)
*Essere responsabile dei profitti di altre persone mi terrorizzava più dell'industria del sesso. Dovevo fuggire dal recinto per conigli del lavoro retribuito prima che fosse troppo tardi. Per la prima volta avevo intravisto un'alternativa: vivere del mio ingegno, pisciare sulla mia solida educazione femminista e diventare una trufftrice travestita da vamp. E la cosa mi piaceva. (p. 66-67)
*Il mio modesto successo in ufficio non sigificava niente per me; non era indice del mio valore come persona. Al contrario, una sola nottata di spogliarello ben riuscita poteva portare la mia autostima a quote da Kilimanjaro. Quella era l'approvazione che contava, la garanzia che il marchio «Io» era pronto per la vendita. Nessun direttore finanziario sarebbe stato in grado di attribuire un prezzo alla mia intelligenza o alla mia etica del lavoro, ma sapevo con esattezza quanto valeva ogni singolo grammo del mio corpo in una qualsiasi serata sul banco della salumeria delle ragazze. Quel dato concreto era rassicurante; molto più del falso apprezzamento aziendale che avevo riscosso in passato. (p. 149-150)
 
 
 
==Bibliografia==
*Diablo Cody, ''Candy Girl. - Memorie di una ragazzaccia perbene'', traduzione di Vincenzo Latronico e Giulio Lupieri, Sperling & Kupfer, Milano, 2008. ISBN 9788820045838
 
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