Carlo Picchio: differenze tra le versioni

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*Le grandi meraviglie di Agrigento sono raccolte nella Valle dei Templi e sono, tra le altre, il Tempio della Concordia, perfetta opera dell'architettura dorica, sacro probabilmente ai Diòscuri; il Tempio chiamato, per errore, di Giunone Lacinia, e il Tempio di Giove Olimpico, il maggiore degli edifici sacri di Sicilia.
*Là dove fu [[Selinunte]] la spiaggia deserta e il colore unico del paesaggio lasciano in tutti una impressione che non si dimentica. Il senso di morte che a volte emana dalle rovine non è qui superato dalla vicinanza di un centro abitato, poiché non può dirsi tale il branco di case di Marinella, appartato presso la stazione. Anche la mancanza dei nomi delle divinità di ciascuno dei templi, che sono contrassegnati ora da nude e fredde lettere: A, B, C, D, E, F, G. O, concorre ad accrescere l'impressione di squallore, mentre la mente a stento ricompone l'antica grandezza.
*L'escursione a Piazza Armerina giova altresì come orientamento geografico poiché sgorgano qui le acque che scendono poi a formare il Gela, il fiume dal nome siculo che significò freddo o ''gelido'' e da cui fu chiamata l'antica città dove si spense e fu sepolto [[Eschilo]] nel 456 a. C. Di lei porta ora il nome quella che, fino al 1927, fu Terranova di [[Sicilia]].
*Piazza Armerina, pittoresca , posta su tre colli, è medioevale, barocca e moderna e non fu meta di amanti delle antichità classiche fino ad una trentina di anni addietro quando, in contrada Casale, in una grande villa romana, furono scoperti dei meravigliosi mosaici pavimentali.
 
{{NDR|Carlo Picchio, ''La nemica di Cartagine'', ''Storia Illustrata'', AnnoIV N. 1, gennaio 1960, Arnoldo Mondadori Editore}}