Gustavo Zagrebelsky: differenze tra le versioni

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*Un grande giurista del secolo scorso, cattolico per giunta, ha scritto che evocare il diritto naturale nelle nostre [[società]], dove convivono valori, concezioni della [[vita]] e del [[bene]] comune diverse, significa lanciare un grido di [[guerra]] civile. [...] Questo incitamento, per quanto nobili a taluno possano sembrarne le motivazioni, è sovversivo; è l'espressione della pretesa di chi ha l'ardire di porsi unilateralmente al di sopra delle leggi e della Costituzione. (da ''Le false risposte del diritto naturale'', ne ''la Repubblica'' del 4 aprile 2007)
 
{{Intestazione|''[http://www.radioradicale.it/scheda/252227 Costituzione, i suoi primi 60 anni]'', incontro<br /> Incontro pubblico organizzato da Giustizia e Libertà, Camera del Lavoro di Milano, 23 aprile 2008}}
*Tutti vogliono cambiare la Costituzione ma tutti hanno idee diverse su come cambiarla: il miracolo costituente d'un tempo è difficile che si rinnovi oggi, quando qualsiasi mutamento della Costituzione si risolve, per gli uni e per gli altri, in un vantaggio o in uno svantaggio, che ciascuno è in grado di calcolare. Manca quell'iniziale "velo dell'ignoranza" circa la distribuzione dei costi e dei benefici che, all'inizio di un'epoca costituzionale, induce ad orientarsi secondo idee generali e non secondo interessi particolari.
*Quello che, in origine, si considerava un disegno unitario di vita politica e sociale (la Costituzione, ndr), ha iniziato a essere scomposto concettualmente in parti diverse e le si è trattate, ora questa ora quella, come materia che potesse essere ritrattabile (in tutti i sensi) a seconda delle esigenze del momento: secondo, diciamo così, opportunità e, qualche volta, opportunismo. È caduto insomma quello che si disse essere stato fino ad allora il "tabù costituzionale", l'intoccabilità della Costituzione