Johann Gottlieb Fichte: differenze tra le versioni

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*L'[[uomo]] può ciò che egli deve; e se dice: "Io non posso", segno è che non vuole. (da ''Contributo per rettificare i giudizi del pubblico sulla Rivoluzione francese'', 1793)
*Noi agiamo perché conosciamo, ma conosciamo perché siamo destinati ad agire; la ragion pratica è la radice di ogni [[ragione]]. (da ''La missione degli uomini'', 1800)
*E' implicito nel concetto stesso dell'[[uomo]] che il fine ultimo debba essere irraggiungibile e la sua via verso di esso infinita.La missione dell'uomo, quindi, non è di raggiungere questo fine, ma egli puo' e deve avvicinarsi sempre di più a questa meta; or dunque, l'avvicinarsi infinitamente a questa meta è la vera missione dell'uomo in quanto uomo, cioè in quanto essere ragionevole ma finito, in quanto essere sensibile ma libero.(La ''missione del dotto, lezione I'', 1794)
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