Goffredo Mameli: differenze tra le versioni

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INNO, Carducci
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*''Come narran sugli Apostoli<br>Forse in fiamma sulla testa<br>Dio discese dell'Italia...<br>Forse è ciò, ma anch'é una festa.<br>Nelle feste che fa il popolo<br>Egli accende monti e piani;<br>Come bocche di vulcani<br>Egli accende la città. [...] <br><br>All'incirca son trent'anni<br>Che scendevano su Genova,<br>L'armi in spalla gli Alemanni:<br>Quel che contano gli eserciti<br>Disser: l'Austria è troppo forte;<br>E gli aprirono le porte;<br>Questa vil genia non sa<br><br>Che, se il popolo si desta,<br>Dio combatte alla sua testa<br>La sua folgore gli dà.'' (da ''Dio e Popolo'', citato in [[Dante Leonardi]], ''Spighe d'oro'', Remo Sandron Editore, 1924)
 
==Citazioni sull' 'INNO'Inno''==
1847<br>''Fratelli d'Italia | L'Italia s'è desta; | Dell'elmo di Scipio | S'è cinta la testa. | Dov'è la vittoria? | Le porga la chioma; | Ch'è schiava di Roma | Iddio la creò. | Striangiamoci a coorte, | Siam pronti alla morte; | Italia chiamò. | Noi siamo da secoli | Calpesti e derisi, | Raccolgaci un'unica | Bandiera, una speme; | Di fonderci insieme | Già l'ora sonò. | Stringiamoci a coorte, | Siam pronti alla morte; | Italia chiamò. | Uniamoci, amiamoci! | L'unione è l'amore | Rivelano i popoli | Le vie del Signore. | Giuriamo di far libero il solo natio, | Uniti, per Dio, Chi vincer ci puè? | Stringiamoci a coorte, | Siam pronti alla morte; | Italia chiamò. | Dall'Alpe a Sicilia | Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio | Ha il core e la mano; | I bmbi d'Italia | Si chiaman [[Giovan Battista Perasso|Balilla]], | Il suon d'ogni squilla | I vespri suonò. | Stringiamoci a coorte, | Siam pronti alla morte; | Italia chiamò. | Son giunghi che piegano | Le spade vendute; | Già l'aquila d'Austria | Le penne ha perdute: | Il sangue d'Italia | Bevè, col cosacco | Il sangue polacco, | Ma il cor le bruciò. | Stringiamoci a coorte, | Siam pronti alla morte; | L'Italia chiamò''. (da un libro anonimo del 1929)
 
===Citazioni sull' ''INNO''===
*Fu composto l'otto settembre nel '47 all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1948-49. ([[Giosuè Carducci]])