Franco Fortini: differenze tra le versioni

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==''Foglio di via==
===Citazioni===
*''E presto ciò che avremo | Tanto amato dovremo abbandonare''.
*''Mordere l'aria mordere i sassi | La nostra carne non è più d'uomini | Mordere l'aria mordere i sassi | Il nostro cuore non è più d'uomini. | Ma noi s'è letta negli occhi dei morti | E sulla terra faremo libertà | Ma l'hanno stretta i pugni dei morti | La giustizia che si farà''.
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==''Poesia e orrore''==
===Citazioni===
*''Era il tempo che si stava | insieme senza sapere. | Ora che conosciamo | non s'ha tempo di rimanere''.
*''Appare | al passo delle nuvole | l'ombra che inquieta i trent'anni. |Oscura le mie cupole | le piazze disabitate. | Come fa sera presto. Hai dormito, | mi dico, hai dormito per tutta l'estate. | Presto verrà il primo freddo''.
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==''L'ospite ingrato''==
===Citazioni===
*''Avessi studiato da giovane. | Non sapessi la verità.
*''E di vista | ti perdi<br> | come dopo il sorpasso | l'altro nel retrovisore''.
*Per [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]]<br>''Ormai se ti dico buongiorno ho paura dell'eco, | tu, disperato teatro, sontuosa rovina. || Eppure t'aveva lasciata, il mio verso, una spina. | Ma va' senza ritorno, perfetto e cieco''.
*''Non imiterò che me stesso, Pasolini. | Più morta di un inno sacro | la sublime lingua borghese è la mia lingua. | Non conoscerò che me stesso. La mia prigione | vede più della tua libertà''.
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==''Una volta per sempre''==
===Citazioni===
*''Non è dolore, non è ira o noia | ma un rancore nel fondo della testa | che ora sembra noia ora dolore''.
*''[[Scherno]] è lo schernire, | morte il morire, degno d'ira l'ira, | e il solo mutamento è questo verso | che va e viene, ripete, in sé diverso | ed eguale, monotono, cadenze | immotivate, grigie danze, assenze | secolari ma rode di pietà | la pietra della morta realtà''.
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==''Questo muro''==
===Citazioni===
*''Devi saperlo, è un vivace [[saluto]] l'addio. | Il ramo, che morì, lo sa''.
*''Una volta mi chiedevi che cosa avevo | e non ti rispondevo. | Ma è divenuto molto difficile | parlare delle ultime cose, madre mia''.
 
*A [[Vittorio Sereni]]<br>''Come ci siamo allontanati. | Che cosa tetra e bella. | Una volta mi dicesti che ero un destino. | Ma siamo due destini. | Uno condanna l'altro. | Uno giustifica l'altro. | Ma chi sarà a condannare | o a giustificare | noi due?''