Henry James: differenze tra le versioni

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Bruno Oddera, citazioni, citazioni su James, bibliografia.
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===Citazioni===
*Newman guardò per qualche istante la signora Tristram, lisciandosi i baffi.<br>«È una vera bellezza?» domandò.<br>«No»<br>«Oh, allora è inutile...»<br>«Non è una bellezza, ma una donna bellissima: due cose assai diverse. Una bellezza non ha difetti sul volto; il volto di una donna bellissima può avere dei difetti che non fanno che rendere più profondo il suo fascino». (p. 49)
===Bruno Oddera===
In una luminosa giornata di maggio dell'anno 1868, un gentiluomo era comosamente adagiato sul grande divano circolare che, in quel periodo, occupava il centro del Salon Carré, nel Musep del Louvre. Questa comoda ottomana è stata in seguito tolta, con vivissimo rincrescimento di tutti gli appassionati di belle arti dalle ginocchia un po' deboli; ma il signore in questione si era tranquillamente impadronito del punto più soffice e, con il capo arrovesciato all'indietro e le gambe allungate, stava contemplando la bellissima Madonna del Murillo sorretta dalla luna, e si godeva appieno la propria posizione.
===Citazioni===
*Il gentiluomo sul divano era un formidabile esemplare americano. Ma non si limitava ad essere un bell'americano; era in primo luogo, fisicamente, un bell'uomo. (p. 19)
*Come dice il proverbio francese, la più bella donna del mondo può dare soltanto ciò che possiede. (p. 40)
*Non è una bellezza, ma è bella, due cose molto diverse. Una bellezza ha un viso impeccabile, mentre il viso di una bella donna può avere difetti che servono soltanto a intensificare il suo fascino. (p. 43)
*Monsieur sa bene com'è [[Parigi]]. Una città pericolosa per la bellezza, quando la bellezza non possiede un ''sou''. (p. 47)
*Io trovo che si riesce a derivare molto più piacere da questa malinconica esistenza se non si guarda troppo per il sottile. (p. 73)
*La gente è [[Superbia|superba]] soltanto quando ha qualcosa da perdere, e umile quando ha qualcosa da guadagnare. (p. 80)
 
==Citazioni su Henry James==
*Da buon melodramma - e ''L'americano'' lo è, senza equivoci o remissioni, con tutti gli elementi esteriori del feuilleton, non ancora sublimati nella metafora come sarà nelle fasi successive dell'opera jamesiana: un castello sinistro, un duello, un delitto segreto, una confessione sul letto di morte, un'eroina che si chiude, sepolta viva, tra le mura di un convento situato in rue de l'Enfer - il romanzo abbonda in contrapposizioni radicali e manichee, bianco contro nero, buoni contro malvagi, innocenza americana contro raffinate crudeltà europee, una mappa perfetta di quel mondo diviso in due che [[Peter Brook]] ci descrive ammirevolmente nel suo ''L'immaginazione melodrammatica''. ([[Guido Fink]])
 
 
==Bibliografia==
*Henry James, ''L'americano'' (''The American''), a cura di Pietro Pignata, TEA, Torino 1988.
*Henry James, ''L'americano'' (''The American''), introduzione di Guido Fink, TEN, Roma 1993.
*Henry James, ''Ritratto di signora'', traduzione di Carlo e Silvia Linati, Einaudi, 1976.