Luchino Visconti: differenze tra le versioni

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*Con lui ho imparato molto. Ma mi sono anche molto divertita, abbiamo tanto giocato e tanto riso insieme. Amava vivere, oltreché lavorare. ([[Claudia Cardinale]])
 
*{{NDR|Sul set del film ''[[Gruppo di famiglia in un interno]]''}} Dopo aver lavorato con lui quando era nel pieno della sua forza e della sua maturità, è stato terribile ritrovarlo malato sl set: costretto su una sedia, dietro la macchina da presa, e la sua forza, che continuavi ad avvertire, era solo nello sguardo. Era costretto a dirigerti solo con lo sguardo: e dietro quella persona curva, immobile, silenziosa, tu rivedevi l'ombra di quel leone ruggente che era stato fino a poco prima. ([[Claudia Cardinale]])
 
*È lì, per quel film {{NDR|''[[Il Gattopardo]]''}}, che mi ha insegnato tutto. [...] «Devi convincerti che tutto il corpo recita, non solo il viso: recitano le braccia, le gambe, le spalle... tutto.» [...] «Ricordati, gli occhi devono dire una cosa che la bocca non dice, perciò lo sguardo deve avere un certo tipo di intensità che contrasti quello che stai dicendo... [...] Devi separare il tuo viso in due: lo sguardo è una cosa; quello che dici, è un'altra...» [...] «Con ogni parte del tuo viso e del tuo corpo devi raccontare una storia diversa e contraria a quella che racconta l'altra parte del tuo viso e del tuo corpo». ([[Claudia Cardinale]])
 
*Elegante com'era, nel pensare, nel vivere, oltreché nel lavorare, penso che Luchino mettesse la cattiveria, più che la bontà, nel novero delle cose eleganti: era elegante, per lui, la negatività nel suo duplice aspetto di sadismo, e masochismo. ([[Claudia Cardinale]])
 
*Ha insegnato a tutti i suoi colleghi, per sempio, come deve vestirsi un regista sul set, per essere comodo, e insieme, visibilmente «speciale» [...] Credo di non aver mai visto un uomo vestito con tale eleganza. Tutto in lui era di una classe superlativa. ([[Claudia Cardinale]])
 
*Luchino ha fatto e farà parte per sempre della mia vita: è nei miei pensieri, nei ricordi, nei sogni, ma lo ritrovo persino più concretamente, materialmente, nel viso e nello sguardo che ho oggi, nelle mie mani... [...] Mi ha insegnato a guidare, e a non farmi guidare ciecamente dal corpo. Mi ha restituito, se così posso dire, uno sguardo, il sorriso. ([[Claudia Cardinale]])
 
*Lui, così serio, così severo e intranigente, aveva poi un ''côté'', come dire? nazional-popolare-snobistico: ed era quello che ne faceva un appassionato delle canzonette, del ballo, dei cantanti. ([[Claudia Cardinale]])
 
*Sul set di Visconti, il clima era quasi religioso: non si scherzava, non si rideva, non ci si lasciare mai andare, neanche durante le pause [...] Si viveva, per tutta la lavorazione, un clima quasi di clausura: ti chiudevi alle spalle tutto quel che riguardava il mondo esterno e vivevi solo il film e la sua realizzazione. ([[Claudia Cardinale]])
 
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