Totalitarismo: differenze tra le versioni

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*Chi riesce a restare a testa alta? Solo colui per il quale non la sua ragione, il suo principio, la sua coscienza, la sua libertà, la sua virtù è il metro ultimo, ma colui che è pronto a sacrificare tutto questo quando nella fede e in un solitario legame con Dio è chiamato a un'azione di più alta obbedienza e responsabilità, la persona responsabile, la cui vita non vuol essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. ([[Ralf Dahrendorf]])
*Il «totalitarismo» e il potere apparentemente onnipervasivo degli Stati di polizia hanno oscurato il fatto che quasi ovunque il potere [[stato|statale]] è andato indebolendosi. [...] D'altro canto, l'importanza delle grandi imprese (con la loro connessa «globalizzazione») è ingannevole, perché i loro temporanei manager e amministratori non ne sono i veri proprietari. Essi non costituiscono una nuova aristocrazia, il tipo di aristocrazia che inevitabilmente emerge quando gli Stati s'indeboliscono. Nel nostro futuro c'è un nuovo feudalesimo barbarico; ma la sua ora non è ancora giunta. ([[John Lukacs]])
*Le pericolose tentazioni dei regimi illiberali diventano concrete solo quando i movimenti che le rappresentano sono in grado di proporsi credibilmente come le forze a cui appartiene il futuro. ([[Ralf Dahrendorf]])
*Uno dei pericoli del totalitarismo è proprio la sua capacità di indottrinare il [[popolo]] perché pensi come un sol [[uomo]]. ([[Federico Rampini]])